Ufficio Stampa Virtus Verona
La caduta degli Dei? Non proprio, ma se a far scalpore è addirittura un pareggio forse la strada intrapresa dal Sudtirol è quella giusta: il recupero della 20^ giornata di Serie C contro la Virtus Verona è terminato 1-1. Un punto che fa morale soprattutto per i padroni di casa.
Uno “stop” che non scalfisce di un millimetro il percorso della corazzata Sudtirol, che, con il punto di oggi in Veneto, guadagna un’ulteriore lunghezza sulla prima inseguitrice del Gruppo A, il Padova. È di 8 punti il “cuscino” di sicurezza che in questo momento divide gli altoatesini dalla seconda piazza: un vantaggio notevole visto e considerato il momento di forma dell’organico di Javorcic.
Il cammino degli altoatesini in campionato non ha lasciato che le briciole ai propri avversari: è forse per questa ragione che il pareggio del Gavagnin Nocini appare come un passo falso agli occhi di cronisti e addetti ai lavori.
Prima dello stop per mano di Zigoni e compagni, il Sudtirol aveva conquistato cinque vittorie di fila, imponendosi contro squadre dal pedigree promozione tutt’altro che trascurabile come Renate, Albinoleffe e Triestina. L’ultimo pareggio prima della serie positiva partita da Andria è stato proprio contro quel Padova inseguitore che però non ha avuto modo nelle settimane successive di approfittare di passi falsi da parte del capofila.
Un altro dato che potrebbe far storcere il naso ai supporter altoatesini forse troppo assuefatti dalla “perfezione” espressa nell’ultimo mese dagli uomini di Javorcic, riguarda il gol subito da Poluzzi questo pomeriggio. Prima della testata vincente del figlio d’arte Gianmarco Zigoni, appena sbarcato a Verona e già al primo gol in maglia Virtus, l’estremo difensore Poluzzi non subiva gol da 6 partite.
Ma c’è di più: in tutta la stagione far gol al Sudtirol è apparso veramente un’impresa titanica. Con la rete subita questo pomeriggio, sono solo 6 i gol realizzati alla squadra capolista. Una questione di equilibrio e solidità da Serie B.
La sensazione di aver perso un’occasione nonostante il più 8 in classifica. La rabbia di aver concesso troppo nonostante la superiorità in campo. Fermare la consapevolezza tecnica e psicologica del Sudtirol appare come una sfida non alla portata delle pretendenti al trono del Gruppo A.
A cura di Pietro Marchesano
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