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Dal filosofo Banchini all’occhio sapiente di Menga: la ricetta della Vis Pesaro che sogna i playoff

Vola e continua a sorprendere la Vis Pesaro di Marco Banchini, al settimo posto del Girone B e quindi in piena zona playoff. Il giusto premio dopo anni di lavoro, di studio e aggiornamento continuo, ma soprattutto di tante rinunce. Sì, perché alla base del successo c’è sempre la parola sacrificio. Da Malta all’Albania fino alle Isole Vanuatu, in Oceania. Il percorso di Banchini inizia da lontano, per poi incrociarsi di nuovo con l’Italia, a partire dal 2016. Vice allenatore prima al Siena e in seguito alla Casertana. Poi l’opportunità tanto sognata e voluta: la panchina del Como da primo allenatore. Due anni e mezzo molto intensi per affermarsi, finalmente, anche in Italia. Raggiunge grandi risultati, su tutti il record italiano di punti in Serie D, ma non solo. Centra la promozione dalla D alla C, mettendosi in luce come uno degli allenatori più promettenti del panorama italiano.

Vis Pesaro, i segreti di Banchini

Alla base del successo di Banchini – 41 anni – ci sono concetti chiari e semplici, ma che in pochi riescono ad applicare al meglio. Il suo ideale è il credere che le partite non si vincono con gli schemi o con chissà quali armi tattiche, ma entrando nella testa dei giocatori che mandi in campo. Non di minor importanza è creare la possibilità che la squadra riesca a risolvere l’imprevisto nel minor tempo, cercando di raggiungere il miglior esito possibile. Questo pensiero segue un po’ le orme del credo calcistico di Massimiliano Allegri, da sempre fautore dell’ideologia del lavorare al meglio su ciò che non può essere controllato. Queste sono le chiavi che stanno permettendo alla Vis Pesaro di Banchini di sognare un inatteso piazzamento ai playoff .

Dietro, però, ci sono tanta applicazione e lavoro negli allenamenti quotidiani. Un modello di gioco che si costruisce sulle qualità e le possibilità dei calciatori a disposizione. In una recente intervista concessa alla nostra redazione, Banchini ha riassunto in poche frasi la sua filosofia calcistica, che si avvicina, per certi versi, anche a quella di Marcelo Bielsa. “Alla Vis Pesaro, ad esempio, penso che una volta che la squadra abbia imparato quando e come difendere, la fase offensiva viene da sé: concentrarsi sulla fase di non possesso permette di essere più attivo e pronto. Pensare è la chiave, così come riconoscere le situazioni prima dell’avversario”. 

L’occhio tecnico di Michele Menga

Dietro al buonissimo campionato dei biancorossi, però, c’è anche la mente e il sapiente occhio di Michele Menga, responsabile dell’area tecnica del club marchigiano. La Vis Pesaro è infatti costruita su un mix di calciatori esperti e giovani di belle speranze. Menga e Banchini hanno quindi trovato la ricetta giusta. Dall’esperienza di capitan Gavazzi e Manetta in difesa, passando per Acquadro e Coppola in mezzo al campo, per arrivare alla fantasia argentina di Tonso e ai gol di De Respinis e Gucci. Una spina dorsale fatta di qualità ed esperienza, alla quale l’occhio lungo di Menga ha voluto affiancare tanti talenti in rampa di lancio, valorizzati dalla competente gestione Banchini. Su tutti troviamo Piccinini e Saccani, entrambi approdati dal Sassuolo, ma anche i classe 2002 Astrologo e Lombardi, sempre lucidi nel mettere ordine in mezzo al campo. Impossibile non citare anche il ‘diez’ Cannavò, attaccante classe 2000 arrivato dall’Empoli, con già 4 gol all’attivo.

Il nuovo che avanza, però, si chiama Ahmed Kader Sanogo. Nato a Milano, da genitori ivoriani, il classe 2004 è stato acquistato, nel mercato invernale, da una società di Serie D, il Fanfulla. Nonostante i soli 17 anni, vanta già una ventina di partite tra i grandi e ora ha la grandissima opportunità di mettersi in luce in Serie C, sotto gli occhi attenti dei numerosi addetti ai lavori e appassionati.
Grandi intuizioni, programmazione futura e competenza. Ma anche tanto lavoro, ambizioni e sacrifici. Michele Menga e Marco Banchini sono la punta di diamante di una Vis Pesaro che vuole continuare a stupire e a sognare in grande.

A cura di Tommaso Ferrarello

Redazione

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