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Il ds Menga a Pesaro ha trovato la sua Itaca: “Rimango qui fino al 2028 e spero di coronare il sogno Serie B”

Michele Menga, direttore sportivo - Credits: Vis Pesaro 1898

Michele Menga, direttore sportivo - Credits: Vis Pesaro 1898

L’intervista al direttore sportivo del club biancorosso dopo il record di punti in regular season e l’approdo nella Fase Nazionale dei playoff.

Per costruire un sogno ci vogliono fondamenta solide e il verbo “abbattersi” deve essere dimenticato. Bisogna credere in ciò che si fa e sentire di appartenere a una determinata realtà. Precetti rispettati in pieno dal direttore sportivo Michele Menga, “deus ex machina” della mirabolante stagione della Vis Pesaro.

Dall’oblio di una retrocessione sfiorata al 2024/25 da record, In un anno è cambiato tutto in casa biancorossa e Michele, ai nostri microfoni, ha spiegato come è avvenuto il rovescio della medaglia: “L’ultima partita dei playout è stata una rinascita. Dentro di noi c’era sempre la consapevolezza di fare qualcosa di importante. Nello spogliatoio sin da inizio stagione ci dicevamo che l’obiettivo erano i playoff però sicuramente il cammino  è stato straordinario, frutto di una compattezza eccezionale tra staff, allenatore, società, tifosi e squadra“.

Sinergia abbinata ad idee senza dover ricorrere a spese folli perchè per chi come il ds Menga e la Vis hanno fiducia nel proprio operato non c’è bisogno di farlo, sono sufficienti investimenti specifici per arrivare a primeggiare: “La nostra politica è chiara. Il presidente ha puntato tanto sulla creazione di infrastrutture. Dopo la partita con la Lucchese dello scorso anno abbiamo anche fatto investimento in panchina. Per quanto riguarda la squadra è stato fatto il giusto mix tra giovani forti e un’ossatura di pseudo-veterani e giocatori che a livello umano ci hanno dato tanto. Calciatori come Pucciarelli, Paganini e Tonucci sono ragazzi a cui devo dire grazie perchè sono stato un punto di riferimento per i più giovani. Questo ha portato alla creazione di un gruppo forte“.

Per arrivare in alto, è risaputo, nel calcio non può mancare una guida esperta, in grado di legare tutte le componenti. Per questo, come detto, Michele circa un anno fa ha deciso di affidare la panchina al suo grande amico Stellone, su cui ha riversato parole di elogio e profonda stima: “Roberto è un allenatore fortissimo e centra ben poco con questa categoria ma è il nostro allenatore e ce lo teniamo ben stretto, anche perchè ha un contratto fino al 2028“.

La forza della proprietà: il valore aggiunto della Vis Pesaro

Ma torniamo per un attimo al concetto iniziale, alla solidità delle fondamenta. Non si può fare nulla nello sport senza il giusto sostegno di chi è a capo di una realtà e, tra i vari punti di forza, Michele ci ha tenuto a sottolineare la forza della proprietà . “Per il presidente Bosco la programmazione è la parola su cui si fonda tutto il suo operato e non è semplice trovare una situazione simile. Ha idee chiare su quello che vuole fare ora e anche in futuro. Dopo quattro anni mi trovo a dire che siamo in una situazione in cui ci siamo trovati a battere tutti i record della storia del club. Bravi tutti ma bravo anche il presidente perchè non ci fa mai mancare nulla. I risultati non vengono a caso, siamo molto fortunatiQuando sono arrivato io, ai giocatori nominavo la Vis Pesaro storcevano un po’ il naso e, invece, ora in tanti vogliono venire qui“.

Tra questi chi ha voluto muovere i primi passi nel calcio dei grandi a Pesaro c’è l'”eroe” della gara di Arezzo, che ha garantito alla Vis Pesaro di raggiungere la Fase Nazionale dei playoff: Alvin Obinna Okoro. Il classe 2005 è tra le stelle più luccicanti nella truppa allenata da Stellone ed è stata trattenuta con le unghie e con i denti negli scorsi mesi: “Su di lui, che è un giocatore del Venezia, c’è stato l’interesse da parte di vari club nella sessione invernale ma ha deciso di rimanere qui e ne siamo felici. Ha qualità uniche in rosa tra gli attaccanti e il futuro parla per lui. A ciò si aggiunge che è un ragazzo straordinario e un professionista esemplare, gli auguro il meglio”.

Michele Menga e il presidente Mauro Bosco - Credits: Enrico Manna . Vis Pesaro 1898
Michele Menga e il presidente Mauro Bosco – Credits: Enrico Manna – Vis Pesaro 1898

Il destino e il futuro: tra le emozioni dei playoff e il sogno Serie B

Alle idee, alla compattezza e alla solidità serve abbinare anche un aiuto del destino e lo sa bene la Vis Pesaro, che nel primo turno dei playoff è stata vicinissima alla sconfitta contro il Pontedera. Un’intera stagione giocati a livelli altissimi, conclusa in sesta piazza con il record di punti – 58 -, stava per franutmarsi in 90′ e dinanzi al proprio pubblico ma la rete di Cannavò ha trasformato la delusione del ds Menga (e quella di un’intera piazza) in gioia incontenibile. “Sono stati momenti già vissuti nei playout ma la gioia è stata ancora maggiore. Sono attimi che il calcio ti regala e te li godi appieno. Eravamo a 3o secondi dall’essere fuori ma evidentemente era deciso che dovessimo rimanere in corsa e ora che siamo qua sognare non ci costa nulla. Contro il Rimini è una sfida affascinante e stimolante, che ci deve rendere orgoliosi del cammino fatto fino a qua. Ce la giochiamo senza paura e con il coltello tra i denti“.

Determinazione sul presente ma anche uno sguardo al futuro, senza troppi dubbi: “Ho un contratto fino al 2028. Il sogno più grande e quello della mia famiglia, che ama, come me, questa città è quello di incoronare il sogno: arrivare in Serie B“. Michele Menga nella città che fu del compositore Rossini, insomma, sembra aver trovato la sua Itaca e vuole continuare a regalarle gioie simili a questa superlativa stagione 2024/25.