“Credici, fallo, rendilo realtà”, nel nome di Amey: ha scritto la storia in Serie A, la Pianese lo aspetta

Amey al Bologna (credit - Imago) - LacasadiC.com
La storia di Wisdom Amey, pronto a diventare un nuovo giocatore della Pianese.
Prima o poi arriva per tutti. E’ quel momento in cui devi fare le valigie, e andare via. Verso altri lidi, in cerca di fortuna. Un bagaglio pieno di sogni e grandi ambizioni. E’ quello che porta in mano Wisdom Amey, 19enne cresciuto nel settore giovanile del Bologna pronto a misurarsi in Serie C con la maglia della Pianese.
“Mentalmente sempre sul pezzo, per noi è già un adulto”. Sono le parole pronunciate da Luca Vigiani, allenatore dell’Under 17 del Bologna. Era il 2019. Un ragazzo giovane ma già con la testa sulle spalle. Anche allora, quando di anni ne aveva appena 15. Aveva già giocato con il Bassano Virtus, e il Cosmos, un piccolo club giovanile in provincia di Vicenza. Vicino casa, lui che è nato a Bassano del Grappa.
Un percorso iniziato da molto lontano. Un film ben distante dai titoli di coda, a suo modo già storico. Da copertina. E sì, perché quel ragazzino di 19 anni ha già scritto la storia. E la porterà con sé nella nuova esperienza a Piancastagnaia, in provincia di Siena. La favola di chi c’è l’ha fatta, partendo dal niente. Dal Cosmos per la precisione, quando il suo allenatore Stefano Battistella diceva che “a un certo punto era meglio sostituirlo per evitare che le partite finissero in goleada” (Qui l’intervista completa). Personalità? Niente male: “Si prendeva i complimenti senza mai montarsi la testa, aveva grande rispetto di tutti”. C’è una parola che descrive al meglio tutto questo, ed è “umiltà”.
Gli sono bastati circa due minuti più recupero per entrare per sempre nella storia della Serie A. Era il 12 maggio del 2021, stadio Luigi Ferraris di Genova; partita: Genoa-Bologna. Al minuto 88 e sul punteggio di 0-2 Mihajlovic lo fa entrare in campo al posto di Tomiyasu all’età di 15 anni e 274 giorni. Appena 6 in meno rispetto a chi si contendeva il primato: Amedeo Amedei e il giovane Pellegri, al debutto nel 2016 a 15 anni e 280 giorni. Scherzo del destino, sempre a Marassi, Genova.
“Ingiocabile”, dal Cosmos alla Serie A: Amey è nella storia
“Ingiocabile”. Con questo aggettivo i suoi compagni di squadra lo identificavano ai tempi del Bologna. Ai piedi dei colli bolognesi, se n’erano accorti. Ecco perché coi pari età Amey aveva poco spazio e si misurava con i più grandi dell’Under 17. Classe 2005, di Bassano del Grappa. Da padre originario del Togo e madre nigeriana. “Arrivarono dall’Africa dopo un lungo viaggio”, raccontò al Corriere del Veneto nel giorno del suo debutto in Nazionale, con l’Under 17 (altra tappa di un viaggio appena iniziato ma già importante). Sacrifici enormi, tempo investito con un sogno sulle spalle: diventare un grande calciatore.
Centrale di difesa e terzino all’occorrenza. Amey è un calciatore duttile, capace di interpretare bene entrambe le fasi. “Lo metto dentro quel ragazzino, forse lo porteremo con noi visto che in difesa abbiamo diversi problemi”. Quel ragazzino era Wisdom Amey, nato l’11 agosto del 2005. Contro l’Atalanta l’allenatore serbo, Mihajlovic, decise di convocarlo. Amey non entrò, resto in panchina a guardare la disfatta dei suoi compagni (un netto 5-0 a Bergamo). Non debuttò nemmeno contro la Fiorentina una settimana più tardi. Ma se la calma è la virtù dei forti, non restava che aspettare. Ciò che fece. Alla 36esima giornata, parecchi mesi dopo, il suo ingresso in campo aveva scritto la storia del nostro massimo campionato. Minuto 89, il giocatore più giovane ad esordire in A.
Wisdom – “Saggezza”: di nome e di fatto
Nel nome di Wisdow, che tradotto dall’inglese significa “saggezza”. Un concetto che veste benissimo nel corpo e nell’anima di Amey, il suo cognome. Di nome e di fatto, proprio la saggezza gli ha permesso di aspettare il suo momento. Dal riscaldamento, all’ingresso in campo. Il sospiro prima di entrare, la frequenza del battito più veloce. Attimi di storia, già incamerati nella memoria a lungo termine del 19enne.
“Credici, fallo, rendilo realtà”, aveva scritto sul proprio account instagram due settimane prima del suo esordio in Serie A. Una didascalia consapevole, di chi si sapeva che sarebbe presto arrivato il suo momento. Sì, ma dopo aver acceso i riflettori su di lui, Amey che fine ha fatto? Nella stagione 2022-2023 per 7 volte viene convocato in Serie A, in due occasioni contro il Milan sia all’andata che al ritorno. San Siro rimase però uno spettacolo per gli occhi. Negli ultimi due anni solo Primavera per il giovane difensore. Quest’anno, condizionato dagli infortuni, ha giocato pochissimo (solo 4 presenze), mentre era stato più continuo due stagioni fa con 27 presenze impreziosite da 2 gol e 2 assist. Adesso nel suo futuro c’è la Pianese e la Serie C, fucina di talenti. “Credici, fallo, rendilo realtà”. Amey riparte da qui.