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Zola: “Camarda fuori dai playout? Se fossi il Milan sarei dispiaciuto ma ci sono delle regole”

zola cdc esterna

Gianfranco Zola all'Assemblea elettiva della Lega Pro

Le dichiarazioni

Gianfranco Zola, vicepresidente di Lega Pro, è intervenuto in occasione di “Serie C business value”, evento di presentazione dell’analisi della fanbase e della fruizione della Serie C.

Al termine di questo evento il vicepresidente si è fermato con i giornalisti. Un commento subito sulla riforma: “Non è un percorso che si completa in due giorni, richiede tempo. Della prima fase siamo già contenti perchè i numeri dei giovani che giocano in Serie C è aumentato. Rispetto alla stagione 2022-23 siamo al 145% mentre rispetto allo scorso anno siamo al 70-75%  di giocatori che giocano nel nostro campionato. Questa è la prima fase Ci siamo dedicati a incentivare e spingere la società a investire e a far giocare di più i giovani.

“Adesso ci sarà la seconda fare che è quella più importante dove cercheremo di alzare l’asticella in termini di qualità delle strutture, di tutte le persone che lavorano nel settore giovanile. Questa è la fase dove stiamo lavorando ora. Stiamo aspettando quei contributi che daremo alla società per fare questa cosa. Questo sarà il vero passo più importante. E’ vero che vogliamo fare giocare più giovani possibili ma vogliamo che questi giovani siano anche di qualità”.

Parlando di giovani si è soffermato anche sull’assenza di Camarda dai playout: “Se fossi del Milan sarei molto dispiaciuto di una cosa del genere. Sono delle regole che ci sono. Bisogna accettarle. Personalmente parlando mi dispiace molto la vicenda del ragazzo perchè suppongo lui voglia e non solo lui giocare”. 

“Un campionato importante”

Il vicepresidente continua: “È stato un campionato fondamentale per me, ci sono diversi percorsi per arrivare in Serie A. Il mio è stato più lungo e un po’ più difficile, però non tutti hanno la fortuna di nascere in una grande città, con una grande squadra. Io abitavo in un paesino sperduto della Sardegna, lontano anni luce da realtà calcistiche importanti. Nonostante ciò, ci sono arrivato. E non cambierei mai il percorso che ho fatto, non prenderei mai scorciatoie. È stato un percorso che mi ha permesso di crescere, proprio per le caratteristiche della Serie C”.

“Io giocavo con calciatori che erano chiocce per me: avevo ottime qualità, tanta energia, però poca conoscenza di come ci si dovesse gestire in calcio. La bellezza di questo campionato è questa: trovi gente di grandissima esperienza, che può dare tanto a chi gli è vicino. Io oggi mi sono speso molto, perché ci credo: è un percorso che mi ha dato tanto, voglio far capire alla gente quanto sia importante dare spazio e vitalità a leghe che rappresentano il nostro futuro, soprattutto in un momento in cui i nostri giovani hanno bisogno di trovare un ambiente competitivo. La Serie C lo offre meglio di qualsiasi altro campionato. A me è capitato spesso di essere stanchissimo già prima di iniziare per una vigilia troppo intensa: avere le persone giuste fa la differenza”. 

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Yamal in azione con la magllia della Nazionale spagnola

Il giovane Yamal

A proposito di giovani e a proposito di Milano, non poteva mancare la domanda su Yamal: “C’è da dire una cosa, che non è lo stesso giocatore di quando ha iniziato a giocare la prima partita. Io lo ricordo alle prime partite, è cresciuto grazie a un percorso che l’ha forzato ad alzare l’asticella: quando fai giocare un ragazzino giovane con gli adulti, a un livello superiore, il ragazzo deve alzare il suo livello per sopravvivere. È questo il percorso che vogliamo promuovere in C, di far giocare i giovani: io a Napoli ero un buon giocatore, ma mi sono trovato in un contesto dove o alzavo l’asticella o andavo a casa. È un percorso fatto di tante ore, esperienza, libertà di fare quello che deve fare”.

E sulla sfida di Champions tra Inter e Barcellona: “La vedo al 50%, il Barça è reduce dalla vittoria in Copa del Rey ed è offensivamente fortissimo, ma concede molto e dipenderà molto dall’Inter e dalla sua abilità di approfittarne, le lacune le abbiamo viste anche all’andata“. Mentre sullo scudetto: “Bisogna fare i complimenti al Napoli e a Conte: in primis perché stare dietro una squadra come l’Inter non è facile, l’ho sempre ritenuta una delle candidate per la Champions. Il Napoli è stato bravo a tenere duro, si ritrovano dove sono con grande merito. Bravo Conte, un guerriero indomabile, gli va dato merito“.