Inter, sta nascendo una stella? L’impatto di Spinaccè nell’Under 23 nerazzurra

Spinaccè con la maglia dell'Inter U23, crediti Imago, www.lacasadic.com
Nell’Inter Under 23 che vince e diverte, brilla la luce di Matteo Spinaccè: il classe 2006 che gioca a fare il grande
Sulla tavolozza, i colori della gioventù. Che graffiano la tela, che accarezzano il calcio. Con il tocco e con la spensieratezza, tipico dei grandi. In nome di una promessa fatta ad un’intera piazza. A due colori. E a quel bambino che, oggi, rincorre i suoi sogni. Perché il nerazzurro responsabilizza, tara l’orgoglio, invoglia ad osare. Nessun dubbio. Ma lui, Matteo Spinaccè, non teme. Anzi: va ancora più forte. Eccola qui, la magia. In pochi e semplici passi.
Quelli che hanno portato il classe 2006 a scalare le stelle. Coltivando, giorno dopo giorno, la voglia di fare, di essere, di diventare. Armato di consapevolezza, nella testa e nei piedi: la stessa che anima il genio. La stessa che oggi, significa solo una cosa: Inter. E ancora: Gol. Non basta? Vittorie. Altro? Assaggi di calcio ad alte quote. Testimone, il campo. Che ha da poco scoperto tutto il fervore, l’estro e la fame del ragazzo con la 7. Decisivo anche ieri, sempre per una causa: il progetto ”Under” meneghino. Trampolino di lancio verso la storia.
Dirige Stefano Vecchi, il film che incassa certezze. Sfoggiate senza remore, direttamente sul verde. Covo di propositi, dove perdersi è estasi. Soprattutto se ogni sforzo viene ripagato dai risultati. Sempre più convincenti, sempre più ambiziosi: quattro vittorie consecutive e vista vetta. Ma, a inorgoglire, è la crescita dei giovani nerazzurri. Un continuo progredire che, oggi, vale le zone di vertice della classifica. E 14 punti. Di cui 6 prodotti da tre assoli del nostro protagonista: proprio lui, proprio Spinaccè. Prima il ruggito contro la Pergolettese, poi la doppietta rifilata al Lumezzane. Totale, appunto: 3 reti e 2 assist. Inno alla speranza.
Perché i due gol di ieri sera incorporano le doti dei migliori centravanti. Nell’ordine: strappo, sterzata e mancino, seguito da botta lesta in piena area. Coronamento di una prestazione totale, tra sportellate e dialogo, tra fiammate e muscoli. Proprio come richiede la categoria, proprio come richiede la maglia che veste. Ma lui, Matteo Spinaccè, non teme. Anzi…
Inter, alla scoperta di Spinaccè: è “Tutta Vita” da Pordenone
Un calcio, poi l’altro. Nascono così, i traguardi meno attesi. Sono però i più belli, ed è bene tenerlo a mente: il viaggio di Spinaccè ricalca, su tutta la linea, i nostri desideri proibiti. Perché partendo da Pordenone, dove muove passi svelti, il ragazzo arriverà in poco tempo a lottare per la casacca nerazzurra. Vestito perfetto per cuori mai sazi, cucito su misura per ambizioni in divenire. L’Inter, insomma, arriva nel momento giusto. Anno, 2020. Nefasto, sì, ma al contempo un canale di possibilità che Matteo percorre e fa proprio. Rendendo il percorso, difficile seppur stimolante, una piacevole discesa verso il domani. Come? Con il lavoro, con la disciplina. E, specialmente, con il talento. Con, tanto, talento.
Prerogativa che il classe 2006 ben interpreta sin dalla trafila nelle giovanile, a partire dagli Allievi, dove centra ben 10 volte il bersaglio servendo anche 4 assist. Antipasto delle sue qualità, prontamente riproposte sia in Under 18 (5 gol) che in Primavera, dove è aggregato nella stagione 2023/2024. E festa sia: dopo una stagione di rodaggio, Spinaccè cresce a dismisura e firma la gloria. Quella che, solitamente, ha tre colori e si incide sul petto: scudetto. La Primavera interista è uno spettacolo e, a coordinarne le mosse, è proprio Spinaccè: 36 partite, 8 gol e 2 assist in campionato (poi vinto alle fasi finali contro la Fiorentina), 8 presenze e 4 reti in Youth League. Bacheca aperta, continuo migliorarsi, portentoso incedere degli eventi. E tanti ricordi nell’album. ‘‘Tutta vita”, direbbe sempre un certo artista. Beh: e tutta vita sia.

Sette, nove e all’occorrenza dieci: Spinaccè, sinonimo di una completezza “Devastante”
Se proprio dovessimo insistere sulle note di un cantautore ligure, scomoderemmo il ‘‘Devastante’‘. Sì, avete capito bene: Spinaccè sa essere anche questo. Dalla sua, infatti, ha un vastissimo range di doti tecniche e fisiche che ne risaltano la duttilità, la completezza e la predisposizione. Tattica e mentale: aspetti su cui il ragazzo ha forgiato gran parte della sua identità offensiva. Oramai riconoscibile: perché il ragazzo ha tutto il materiale per splendere.
Professione, attaccante. Di razza, ma anche qualcosa in più. Non è un caso che, sulla schiena, porti il numero 7. Sinonimo di varietà, la stessa che il ragazzo trasporta dal campo alla tela. Attraverso quelle caratteristiche che pochi inglobano in una sola stazza. Lui, però, è diverso. Nel suo orgoglioso metro e 89, Spinaccè abbina sicurezza palla al piede, strappi verticali e mobilità da primo della classe. Senza trascurare il lavoro di sacrificio che antepone all’ego, permettendo anche ai compagni di esaltarsi, prendere campo e dialogare. Arrivando fino all’area piccola: ovviamente, fortino di certezze. Il ragazzo vede la porta, sente la posizione e incide al massimo. Con potenza, tocco e…anche tacco, sì: ricordate il gol al Lille in Youth League? In una parola…”Devastante”.