Lecco, Aliberti tuona: “Stadio? Mi prendono in giro, pronto a trasferire la squadra”

Aniello Aliberti, presidente del Lecco CREDIT: Andrei Eduard Huiala | Calcio Lecco 1912
Il presidente bluceleste attacca dopo la bocciatura della mozione sulla cabina elettrica e avverte: “Non mi fido più”
Dopo la bocciatura della mozione sullo stadio Rigamonti-Ceppi, Aniello Aliberti, presidente del Lecco, ha ribadito tutta la sua delusione dichiarando: “Non voglio essere tirato per la giacca né dalla destra né dalla sinistra. Voglio solo che l’amministrazione comunale abbia il coraggio di dire la verità: avete altre priorità rispetto allo stadio? Perfetto, ditelo ai cittadini. Ma non prendetemi in giro“.
Il presidente ha confermato di valutare una causa per indebito arricchimento, ricordando i 15 mesi di trattative e sottolineando: “Il Comune sapeva perfettamente che stavamo facendo quegli interventi, ci sono tutte le scia. E proprio il Comune stesso ha presentato la richiesta alla Prefettura”. Ha aggiunto: “Potrebbero contestarmi quanto ho speso, ma prendiamo tutte le fatture e vediamo se Livio Impianti ha messo prezzi da sballo. Penso che ormai sia l’unica strada rimasta”.
Aliberti ha rivelato anche la proposta ricevuta al tavolo di confronto: “Mi avevano proposto 350mila euro subito e gli altri 350mila in 5 anni. Perfetto, non mi interessa più il milione e 250mila. Ma quella proposta è stata rimangiata. È lì che mi sono innervosito”. Ha ricordato, inoltre, l’accordo sulla revisione della convenzione: “Poi hanno cominciato a dire: facciamo un elenco delle cose da fare e stabiliamo, le fai tu o le faccio io? Campo io, cabina tu. Ma che ragionamento è?”.
Sul tema del trasferimento, il presidente ha confermato che l’ipotesi è reale: “Pensavate che fosse una provocazione la mia? No, non lo è. Potrebbe essere Zanica, potrebbe essere Monza. Io non posso continuare a gestire uno stadio con un generatore a gasolio di trent’anni che può lasciarmi a piedi da un momento all’altro”.
Aliberti duro sul progetto: “Con 10 milioni faccio un altro stadio”
Aliberti ha espresso forti dubbi anche sulla sostenibilità del progetto di riqualificazione dello stadio: “È stato fatto un progetto bellissimo, ma con un costo tra i 16 e i 18 milioni. Il consuntivo diventa 20 milioni minimo. E poi i posti auto, la palestra comunale, i metri quadrati non ci sono. Con 10 milioni fai un nuovo stadio da un’altra parte”.
Sul centro sportivo Bione, il presidente è stato altrettanto netto: “Paghiamo 70mila euro all’anno per usare un campo solo. Avevamo chiesto di poter prendere gli ultimi due campi per farne uno nostro, con palazzina. Ma non se ne parla”. Non mancano le critiche ai consiglieri: “Come puoi non informarti prima? Galli che dice di giocare di pomeriggio? E poi i led sono a disposizione della Lega, non è che puoi decidere tu di non accenderli”.

Aliberti: “Stanco di combattere contro i mulini a vento”
Il presidente chiede chiarezza: “Che mi chiamino, ma devono chiamarmi con delle proposte. Con questo stato delle cose oggi allo stadio io non mi sento sicuro. Se trovo uno stadio che ci dà l’ok, piuttosto che rischiare qui con la cabina, i fari, il campo che non drena, devo pensare a non avere problemi”.
Infine, Aliberti ribadisce: “Non voglio contestare le scelte politiche del Comune, ma vorrei che dicano ai cittadini quali sono le loro priorità. Se il Comune vuole concretamente avviare una ristrutturazione dello stadio, io sono disponibile. Ma non ho nessun interesse a fare altri incontri per poi ritornare sempre al punto di partenza. Sono stanco di combattere contro i mulini a vento“.
