Piccola realtà, grande progetto: Picerno, un sogno “americano” targato Donato Curcio

Picerno, credits Antonella Pace _ AZ Picerno, www.lacasadic.com
La squadra rispecchia le ambizioni del suo presidente, che per amore del suo paese ha sposato la causa calcistica
Le favole calcistiche non nascono nelle grandi piazze dove il successo a volte è una formalità, persino un dovere. Il successo in una realtà affermata non ha mai quella magia, perché spesso vincere diventa quasi “abitudine” e il successo frequente perde quel retrogusto romantico. E vincere in un contesto come Picerno, paese di meno di 6000 abitanti, ha tutto un altro sapore.
Tutto nasce dall’amore di un uomo per il suo paese, che ha lasciato da ragazzo per inseguire il sogno americano. Ma il filo sottile che lo lega alle sue origini non si è mai spezzato, come il legame tra una madre e un figlio. Perché Donato Curcio, presidente della squadra del Picerno, è un figlio di questo paese. Negli anni della sua gioventù decise di partire per realizzare i suoi sogni e ci è riuscito, diventando un imprenditore di successo in America.
Ma Curcio non ha mai dimenticato le sue origini, quando da giovane giocava nel polveroso campo del suo paese. E chi avrebbe mai pensato che quel campo sarebbe diventato il palcoscenico del Picerno in Serie C? Forse nessuno a parte lui, che dichiarò in un’intervista di averlo pensato già da allora: “Quando sarò grande se farò fortuna torno a Picerno e regalo alla mia gente un campo vero, con l’erba e con gli spalti per assistere tutti insieme, parenti e amici, alla partita della domenica”.
Quel campo polveroso è oggi lo stadio “Donato Curcio”, la casa del Picerno costruita dal presidente. Curiosità: è l’unico stadio in Italia intitolato a una persona vivente. Dalla polvere all’altare è la metafora che più rispecchia la realtà del Picerno, che dai dilettanti ha scalato le categorie fino alla Serie C.
Picerno, un progetto concreto incentrato sui giovani
I risultati non arrivano mai per caso, dietro ogni successo c’è il duro lavoro e soprattutto un progetto solido e costruito con pazienza. Il Picerno sta dimostrando sul campo di aver intrapreso la strada giusta. Un percorso che ha come fari il dg Vincenzo Greco e il ds Roberto Franzese. Il loro operato è incentrato nel puntare sui giovani, basandosi su un progetto a lungo termine e sostenibile anche dal punto di vista economico. Nel mercato estivo sono arrivati diversi giocatori nati dopo il 2000 che hanno portato freschezza in ogni reparto, oltre che un tasso qualitativo elevato.
Uno su tutti sta sfrecciando sulla fascia sinistra del Picerno: Francesco Pistolesi, arrivato dal Siracusa dove ha recitato un ruolo da protagonista in Serie D nella promozione dei siciliani. E nelle sue prime apparizioni in maglia rossoblù ha già dimostrato di essere una scommessa vincente, un assist in 2 presenze e prestazioni convincenti per il classe 2005. Il terzino completa una difesa tutta “millennial” con Angelo Veltri (2004), Filippo Frison (2002) e Antonio Granata (2000), arrivati nella sessione estiva di mercato.

Il mix di giovani ed esperti, sotto la guida di De Luca
In una squadra giovane la necessità di elementi di esperienza che interpretino il ruolo di leader in campo e nello spogliatoio è fondamentale, soprattutto in un campionato difficile come la Serie C. E il capitano Emmanuele Esposito rappresenta appieno il profilo di esperto e leader. L’attaccante napoletano ha una lunga esperienza nella categoria e garantisce qualità tecniche e carisma. Il reparto avanzato in estate è stato rinforzato con un altro profilo che rappresenta una scommessa per la categoria: Lèo Abreu. L’attaccante portoghese è infatti alla sua prima stagione in Serie C, dopo aver maturato esperienze in Serie D ed essersi affermato come goleador della categoria. Un acquisto che non sta tradendo le aspettative, con 2 reti già messe a segno nelle prime 3 gare dal classe 1998 ex Cassino.
Un mix amalgamato dalla sapiente guida dell’allenatore Claudio De Luca, che dopo aver ricoperto il ruolo di vice di Francesco Tomei la scorsa stagione è stato promosso come primo allenatore. Sarà suo il compito di guidare la squadra e cercare di alzare l’asticella migliorando il piazzamento del campionato scorso in cui il Picerno si qualificò ai playoff grazie all’ottavo posto. La scelta di puntare su un allenatore emergente e che è già inserito nell’ambiente rispecchia pienamente la filosofia del progetto societario all’insegna della continuità e dell’ambizione. La stessa ambizione che ha sempre caratterizzato il suo amato presidente Curcio.