Il viaggio fantastico di un guerriero, Giovanni Di Lorenzo: dalla Serie C allo scudetto da capitano con il Napoli

La storia del capitano del Napoli e del suo passato in Serie C: "Non sapeva cosa fare. Allora venne da me a chiedermi una mano e lo portai a Matera"

di lorenzo napoli serie a
4 Maggio 2023

Redazione - Autore

Corre l’anno 1993 e in Giappone nasce “Un’avventura fantastica”, cartone cult che è arrivato solo dieci anni dopo in Italia. Un’avventura fantastica, come quella di Giovanni Di Lorenzo iniziata proprio nel ’93 e proseguita anche nel calcio professionistico. Un percorso formativo che lo ha portato a calcare anche i campi di Serie C, fino ad arrivare a quella che oggi è la sua realtà: l’azzurro. Colore che veste sia in nazionale che con il Napoli, con quest’ultimo di cui è anche capitano. Il classe 1993 diventa il terzo capitano della storia del Napoli a vincere il tricolore. Dopo Maradona, sarà lui che alzerà il trofeo.

Di Lorenzo non si butta giù

L’avventura fantastica del ventinovenne inizia tra Lucchese e Reggina, nelle giovanili. Già da subito le sue prestazioni fanno il giro d’Italia, ma lui sceglie comunque di continuare a Reggio dove arriva anche a debuttare in Serie B. Dopo un prestito in Serie C al Cuneo arriva la definitiva chiamata in Serie B, ma da lì ha inizio il calvario. La Reggina non gioca bene e nel giro di due stagioni si ritrova a retrocedere e a giocare in Serie C i play out. Da lì nella carriera di Di Lorenzo emergono le prime difficoltà, con il fallimento dei granata che lo lascia svincolato.

Fu Paolo Giovannini, suo scopritore, che durante un’intervista rilasciata a gianlucadimarzio.com svelò i retroscena di quella situazione: “Non sapeva cosa fare. Allora venne da me a chiedermi una mano, così chiamai a Matera per alcune amicizie in comune e si trovò un accordo. Ricordo ancora il momento della firma: fui io a visionare e controllare il contratto di Di Lorenzo prima che si trasferisse al Matera, facemmo tutto dal mio ufficio. Forse avrei potuto portarlo anche in altre squadre, ma speravo che la Lega Pro potesse riservargli un altro futuro. Hanno avuto il coraggio di investire una cifra importante per un calciatore che non era più giovanissimo ed arrivava dalla Lega Pro in Serie A, ma le qualità di Di Lorenzo erano evidenti, aveva già esperienza  e si era fatto notare. Non fu facile strapparlo al Matera”.

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Il doppio grande salto

Per lui arriva la chiamata dell’Empoli e la sua carriera è salva, grazie anche a Giovannini che raccontò: “Quando l’Empoli chiuse l’affare Giovanni ed il papà andarono da Matera in Toscana in auto. Deviarono il viaggio di qualche chilometro per venirmi a salutare, quasi a ringraziare prima della firma. Veniamo da zone attigue della stessa Regione, conosco bene i genitori di Di Lorenzo e tutta la sua famiglia, sono persone umili e di valori. Questo lo si vede anche in campo oggi”. Umiltà che la si vede ancora oggi, con Di Lorenzo che continua a macinare terreno ed ha raggiunto addirittura la nazionale.

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La fascia al braccio e lo scudetto

Una cavalcata che ancora va avanti, con tanta motivazione. Prestazioni ottime, partita dopo partita, con il classe ’93 che sta facendo faville. Dopo Empoli nessuno lo ha più fermato: Napoli, nazionale e scudetto. “Pensare che sarò il capitano che alzerà lo scudetto del Napoli dopo Maradona mi mette i brividi”, aveva detto qualche settimana fa. Bene, adesso questi brividi sono diventati realtà. Dalla Serie C allo scudetto, il viaggio di Di Lorenzo non finisce di certo qui.

A cura di Giuseppe Federici