Taurino strizza l’occhio all’Avellino: “Mi sento pronto per una sfida del genere”

Le sue parole

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17 Maggio 2022

Redazione - Autore

Dopo un’ottima stagione alla guida della Virtus Francavilla, Roberto Taurino è un allenatore svincolato. “E’ giusto adesso guardarsi intorno”, ha detto ai microfoni di Radio Punto Nuovo. I pugliesi hanno concluso la stagione regolare al 6° posto, con 56 punti conquistati. Ai playoff, il percorso è durato poco: dopo il pareggio del primo turno (fase a gironi) contro il Monterosi è arrivata la sconfitta contro il Monopoli di Alberto Colombo per 1-0. Eliminazione e addio con Taurino, che ha comunque svolto egregiamente il suo lavoro. Sul suo futuro si è sbilanciato molto il diretto interessato.

Taurino

Taurino: “Avellino? Mi sento pronto…”

Ora sono un allenatore libero e svincolato e quindi sono sul mercato – ha detto Taurino a Radio Punto Nuovoin attesa di una chiamata. Se fino a poco fa la mia priorità era la Virtus Francavilla, club che mi ha dato tanto, da questo momento è giusto guardarsi intorno e capire il da farsi”. Sull’interesse dell’Avellino non si è nascosto: “Avevo già detto che Avellino era una piazza importante, che a chiunque farebbe piacere allenare in piazze del genere. Certo, è una piazza stimolante, che dà delle responsabilità. Ho le mie convinzioni, e sono eventualmente pronto per una sfida del genere. Avellino è una piazza che vuole vincere, lo so, ma per vincere bisogna saper creare dei presupposti, c’è da battagliare ogni domenica, c’è da vivere con lo spirito giusto, avere poca puzza sotto il naso e non essere presuntuosi”.

“Le difficoltà vanno superate”

La stagione dell’Avellino si è conclusa con l’eliminazione a primo turno Nazionale dei playoff per mano del Foggia, che al Partenio si è imposto per 1-2. Taurino ha consigliato le basi per la ripartenza: “E’ normale che ci sia delusione, bisogna ricreare entusiasmo e ripartire. E’ normale che un allenatore può essere importante, il calore dei tifosi può trascinarti, ma alla base deve esserci un progetto. Vedi Sassuolo e Chievo, o Cittadella. Piccole piazze, dove si lavora bene, anche in Serie A, che stanno facendo grandi cose, pur non avendo chissà quale seguito di tifosi“. Poi ha concluso: “Ci sono momenti difficili, in qualsiasi club, azienda e nella vita di tutti. Ma vanno superate a testa alta. Alla base deve esserci il lavoro, avere idee e curare tutti i dettagli. Se si fa tutto questo e si mette lo spirito giusto c’è una gran bella base”.

Di Manuele Nasca