Da calciatore ad allenatore sempre nel segno della Giana Erminio: la storia di Andrea Chiappella

Un viaggio fra i ricordi, tra passione e lavoro

6 Maggio 2024

Alessia Albani - Autore

Umiltà, sacrificio, entusiasmo, equilibrio, famiglia, ambizione”. In poche parole Andrea Chiappella, l’allenatore della Giana Erminio. Colui che mette al primo posto la società, la squadra ed esalta le prestazioni dei suoi ragazzi al primo anno in Serie C. Il professionismo che non ha potuto affrontare nella propria carriera da calciatore a causa del lavoro in banca. Una scelta che, vista ad anni di distanza, non è stata una sconfitta: “Abbiamo attraversato un bellissimo 2023-2024. Siamo alla fine di questo percorso di campionato e c’è la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo e di esserci ritagliati questa opportunità”. I playoff raggiunti per la prima volta e i complimenti ai suoi ragazziHanno sempre dimostrato sul campo di tenerci anche nei momenti di difficoltà. Penso che straordinario possa racchiudere al meglio la nostra stagione”.

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credit: Giana Erminio

La mia storia

La passione per lo sport, non solo calcio ma anche Formula Uno e pallavolo. “Ho incominciato fin da bambino a giocare a pallone. Tutto grazie ai miei genitori che mi hanno lasciato sereno di fare il mio percorso. Nel 2008-2009 ho sposato il progetto Giana grazie all’insistenza di Cesare Albé. Per me era un passaggio di categoria dalla Promozione all’Eccellenza”. Sei lunghi anni con la maglia della formazione di Gorgonzola e la fascia da capitano al braccio. “Già cercavo di organizzare la linea difensiva ma anche la squadra. Poi a 27 anni ho deciso di smettere. Sentivo il desiderio di passare dall’altra parte”. Una scelta maturata anche grazie al ruolo di leader che svolgeva in campo: “Stimolavo già la mia mente a cercare soluzioni e adattamenti utili per la squadra. È nata da lì la voglia di conoscere i calcio da un altro punto di vista”. Ma facciamo un passo indietro. Andrea non ha giocato in Serie C ma ha conquistato la promozione sul campo. I suoi ex compagni, nonché amici, il 5 settembre hanno esordito nella terza serie del campionato italiano sul campo neutro di Monza: “Giana Erminio – Lumezzane ma la ricordo, terminata 2-0. Ho grande ammirazione ma per un gruppo con cui ho condiviso emozioni uniche e anche per la società che mi ha cresciuto non solo come giocatore. Sì c’era comunque un pochino di rammarico”.

Allenatore

Appesi gli scarpini al chiodo per Andrea arriva subito un’altra realtà: allenare. Una nuova avventura sulle orme del suo “maestro” Cesare Albé. “Mi ha sempre sostenuto, mi ha spronato a intraprendere il prima possibile questo percorso perché credeva in me. Sono grato per questo e per come mi ha completato come uomo, professionista e calciatore”. La sua avventura in panchina ha inizio dove si era conclusa quella da calciatore, nella “sua” Giana. “Quando c’è stata la possibilità è stato proprio Albé a richiamarmi per iniziare con la Beretti”. Una determinazione percepibile anche dal racconto “L’entusiasmo di un ragazzino che inizia per la prima volta a fare qualcosa di nuovo con caratteristiche che mi contraddistinguono: umiltà, voglia di fare ed entusiasmo”. Il primo incontro la Beretti per poi passare alle giovanili della Primavera 4 con cui vince il torneo nazionale e conquista la promozione in Primavera 3 ma con la retrocessione in D della prima squadra il sogno sfuma. “Non c’è stato un episodio che mi ha messo nelle condizioni di gestire la delusione dei miei giocatori”. Ma dalle sconfitte nascono le vittorie. Infatti al termine della stagione Andrea viene chiamato in prima squadra. “La pressione di dover gestire una squadra retrocessa, di voler fare un campionato da protagonisti. Riportare entusiasmo in un gruppo”.

Dalla D alla C

La Serie D vissuta da protagonista con la promozione conquistata con una giornata di anticipo. “È stata forse lo scrollarsi di dosso tensioni, emozioni e comunque un percorso davvero vissuto tutto l’anno al massimo. Non abbiamo mai avuto pause, abbiamo avuto tensione con il sorpasso della Pistogliese. Ma sono stati bravi i ragazzi a mantenere equilibrio e a non mollare. Ricordo la corsa dello staff, dei ragazzi. Abbiamo vissuto insieme la prima promozione, è stato il coronamento di un anno fantastico e l’inizio di un percorso da allenatore”. Un passaggio di categoria da dover gestire in quanto molti ragazzi non hanno mai giocato nei professionisti. Il campionato di Serie C è iniziato con la vittoria sul campo della Pro Patria per 1-2. Poi 4 punti in 7 partite che equivale alla zona playout.Ci siamo detti fin da subito che lo stimolo migliore fosse quello di dimostrare di meritarci la categoria, visti i tanti debuttanti e che il risultato finale sarebbe passato da una crescita costante”. Superato questo primo momento di difficoltà la squadra di Chiappella ha collezionato una continua crescita , dimostrata anche dai risultati. “Vincere aiuta a vincere. TI dà serenità”. Risultati che hanno stabilizzato la squadra a metà classifica, con l’obiettivo salvezza nel mirino. Un traguardo raggiunto con anticipo per poi giungere ai playoff.

Giana Erminio: sei ai playoff

Il 20 aprile, sul campo del Renate, è arrivata l’aritmetica. “È un percorso che abbiamo metabolizzato. Ci siamo dati sempre obiettivi. I playoff sono un riconoscimento che potevamo ambire. Abbiamo sempre mantenuto un equilibrio nelle valutazioni del percorso durante l’anno, continuando  a lavorare con serenità. È stato il coronamento di un sogno. Non abbiamo mai fatto calcoli”. Nel primo turno dei playoff la Giana Erminio affronterà la Pro Vercelli. “In campionato ci siamo affrontate due volte: all’andata abbiamo perso mentre al ritorno abbiamo vinto. Tra l’altro la gara di andata è quella che ricordo maggiormente di tutto il campionato. Ci ha dato consapevolezza di aver fatto un’ottima prestazione. Ho grande stima per il loro allenatore Dossena. Hanno anche uno degli attacchi più forti, il quinto del campionato. Sarà una partita aperta, entrambe le squadre possono vincere”.

Giana Erminio
Credit: Giana Erminio

Il fantastico gruppo della Giana Erminio

I giocatori sono un elemento importante. Quando si parla dei suoi ragazzi, i suoi occhi azzurri comunicano soddisfazione, entusiasmo, grande rispetto. “Cerco di avere un dialogo. Viviamo tutti insieme una grande opportunità e dobbiamo cercare di svilupparla al meglio”. Nel corso della stagione Fumagalli si è trasferito al Como in Serie B. “Quando perdi un giocatore e soprattutto un ragazzo straordinario all’interno di un gruppo non è facile.  La società però non mi ha fatto mancare nulla integrando con Acella e M.Fall. Il gruppo forte ha fatto il resto”. In 38 partite, escluso Fumagalli, hanno trovato il gol ben 10 giocatori per un totale di 46, 44 reti subite e 13 clean sheet. “La stagione è stata straordinaria sotto tutti i punti di vista. Sono contento della squadra. Siamo passati a essere la diciassettesima difesa, con 28 gol subiti, nel girone di andata a una delle migliori del girone di ritorno, più precisamente la terza con 16 gol subiti. Quello che mi ha dato soddisfazione è il netto miglioramento dei gol presi rispetto al girone di andata. Un dato tangibile. Nel complesso la crescita in generale è quello che mi ha dato maggior soddisfazione”. Una squadra che affronta le partite sempre con la medesima determinazione cercando di vivere la partita da protagonista e con i giusti valori che la contraddistinguono. Un gruppo unito, pieno di prime volte, che che continua a sognare in grande. Un gruppo guidato da capitan Andrea Chiappella.