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Ascoli, ufficiale la retrocessione in Serie C

Massimo Carrera interno

L’Ascoli è retrocesso in Serie C. Nove anni dopo l’ultima volta la squadra marchigiana saluta il campionato di Serie B. Si tratta della terza retrocessione diretta dopo Lecco e Feralpisalò. Non è bastata la vittoria contro il Pisa ai marchigiani, che chiudono a 41 punti come il Bari, ma retrocedono in virtù degli scontri diretti a favore dei pugliesi. Il playout dunque sarà tra Bari e Ternana, con lo Spezia che riesce a salvarsi in extremis.

Un equilibrio perso e mai ritrovato: la stagione dell’Ascoli

La parola chiave delle ultime stagioni dell’Ascoli è sempre stata una: equilibrio. In questa stagione qualcosa è venuto a mancare. L’inizio forse era già un’indizio. Due trasferte, due sconfitte. 4 gol presi e 0 fatti. Contro Cosenza e Modena la squadra di Viali raccoglie 0 punti e segna 0 gol. Serve una svolta. Nel match successivo arriva un 3-0 contro la Feralpisalò. Per tirarsi su il morale. Il campionato però nemmeno questa volta può iniziare davvero perché i marchigiani raccolgono 9 punti nelle successive 10 partite. La società opta allora per un cambio in panchina. Arriva Castori, ma la squadra non cambia passo. Nelle prime 8 partite i bianconeri raccolgono 7 punti. Un bottino troppo misero per poter parlare di cambiamento. Dopo 29 giornate la squadra di Castori ha 28 punti. Serve l’ennesimo cambiamento per salvare una stagione. Come nei minuti di recupero di un match. Fuori Castori, dentro Carrera. L’extra time non è bastato però. 10 punti in 9 partite non sono stati sufficienti. Dopo 9 stagioni in Serie B l’Ascoli ritorna in Serie C.