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Cerignola ha già dimenticato il ko playoff a Foggia. Di Toro: “Ripartiamo dagli applausi dei nostri tifosi”

Il direttore sportivo dell'Audace Cerignola, Elio Di Toro

Il direttore sportivo dell'Audace Cerignola, Elio Di Toro

“Io ho voltato subito pagina, un uomo di sport deve mettere in conto di tutto. A prescindere dalla delusione, già al fischio finale ho detto ai ragazzi di guardare oltre. Chiaramente si potevano gestire meglio gli ultimi minuti ma è inutile stare lì a pensarci. Anzi, dobbiamo cogliere un insegnamento: se vogliamo crescere, abbiamo bisogno anche di lavorare sotto l’aspetto della mentalità e della gestione delle pressioni”. Elio Di Toro ha messo alle spalle il 3-0 di Foggia e l’addio a quel bel sogno chiamato playoff. Il direttore sportivo dell’Audace Cerignola, club in grado di chiudere il girone C di Serie C al quinto posto nella stagione del ritorno tra i professionisti a 85 anni dall’ultima volta, traccia ai microfoni de LaCasadiC.com il bilancio di una stagione con “tante belle partite e che non va giudicata per i suoi ultimi tre minuti”.

Di Toro Cerignola

Di Toro: “Questo Cerignola ha basi solide, sinergia totale tra staff e dirigenza”

Per raccontare la stagione del Cerignola Di Toro preferisce ricordare il punto di partenza. “Per noi è stata un’annata intensa, accompagnata da diversi sentimenti. Siamo partiti con l’entusiasmo della promozione e la novità rappresentata dalla Lega Pro. Abbiamo usato ogni sforzo in nostro possesso per accrescere la credibilità sportiva del Cerignola e farci conoscere su scala nazionale. La squadra è cresciuta tanto, ha preso consapevolezza nel tempo. Il lavoro di allenatore e staff è stato straordinario, i dirigenti sono stati sempre presenti e la tifoseria ci ha accompagnato in un percorso eccezionale”. In cui c’è stato un momento chiave: “Ciò che ci ha fatto diventare un pochino più consapevoli è stato il doppio confronto in casa contro Monterosi e Juve Stabia prima di Natale, ci ha dato sei punti e slancio in classifica. Poi nonostante io a gennaio abbia sfoltito la rosa, si erano già create delle basi solide e la squadra ha continuato a correre. Abbiamo vinto a Messina, sconfitto in casa Avellino e Pescara e questi sono banchi di prova che ti migliorano per autostima”.

Il rapporto con Pazienza. E un summit a breve con Grieco

L’Audace Cerignola ha fatto rima negli ultimi tre anni sul campo con il binomio Di Toro & Pazienza. Entrambi ex centrocampisti, entrambi caratterizzati dall’estremo pragmatismo nel concepire il calcio. “Tre anni fa quando con Michele abbiamo iniziato questo percorso ci siamo messi tutti e due in discussione – sottolinea il ds – aveva,o risorse inferiori rispetto agli anni precedenti e abbiamo proposto un calcio frizzante, intenso. Ci siamo trovati di fronte a un’idea di calcio che non abbiamo mai cambiato. Compito del direttore sportivo è cercare di mettere l’allenatore nelle condizioni migliori e poi Michele è stato bravissimo nel gestire e alimentare queste condizioni. Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con serenità grazie alla società. Poi i risultati contano: se non fossero arrivati, non saremmo qui a parlare”. E per dare continuità ai risultati, la linea guida è la programmazione. “All’inizio della prossima settimana incontrerò il presidente Nicola Grieco, poi incontreremo l’allenatore e capirò come sviluppare un percorso nuovo. Oggi fare meglio di quello che abbiamo fatto significa trovare stimoli e situazioni nuove riferite a strategie e prospettive. Per farlo dobbiamo essere sereni e determinati”.

Cerignola serie C
Credit Audace Cerignola

Achik, Capomaggio e Tascone: “La vetrina al momento è blindata”

Chi interpreterà poi i programmi sul rettangolo verde? Se lo chiedono i sostenitori dell’Audace che si interrogano sul futuro dei gioiellino: da Achik, Capomaggio e Tascone, tutti sotto contratto fino al 2025 e sondati da club di B, a D’Ausilio fino al capocannoniere Malcore. “In questo momento parlare di mercato è prematuro – è la premessa del ds – vorrei utilizzare questo tempo per fare le cose per bene poi ci sposteremo sulle valutazioni riguardanti i giocatori. La mia priorità è capire le decisioni da prendere, saranno tutte dettate dalla strategia stabilita. I gioiellini restano in vetrina e la vetrina al momento è blindata“. Messaggio per una tifoseria che, assente per divieto di trasferta nella notte da psico thriller dello Zaccheria, ha seguito il derby in piazza Duomo sul maxischermo allestito da società e amministrazione comunale. Omaggiando con applausi una sconfitta che aveva il sapore della beffa e dell’eliminazione. “Quell’applauso davanti al maxischermo in piazza Duomo ha toccato tutti noi – ammette Di Toro in quel momento potevano esserci rabbia, incredulità, amarezza invece la tifoseria si è identificata nella squadra in tutta la stagione. Hanno riconosciuto il fatto che i ragazzi hanno dato sempre l’anima. Quando un tifoso vede la maglia sudata, apprezza. È quello che abbiamo sempre promesso”.