Audace Cerignola-Foggia, dal primo incrocio del 1936 ai giorni nostri: tutti i precedenti del derby

I numeri del match valevole per il primo turno della fase nazionale dei playoff

18 Maggio 2023

Antonio Palladino - Autore

Il destino ha voluto che si rincrociassero ancora una volta, l’una contro l’altra, a distanza di esattamente 60 giorni. L’intelligenza tattica di Pazienza contro l’esperienza di Rossi, il fiuto del gol di Malcore contro il cinismo di Ogunseye, la tecnica di Achik rapportata a quella di Peralta. Al Monterisi, è ancora derby: Audace Cerignola e Foggia di nuovo contro, in palio i quarti di finale dei playoff. Le due squadre pugliesi sono pronte a sfidarsi giovedì 18 maggio alle ore 20.30 per il primo turno della fase nazionale degli spareggi promozione. Un match di fondamentale importanza, molto sentito, e che affonda le sue radici nel lontano 1936, anno in cui l’Audace conobbe la sua prima partecipazione in Serie C.

Audace Cerignola-Foggia, 87 anni fa la prima sfida in assoluto

Non è il derby più antico della Puglia, visto che in tal caso si fa riferimento a Bari-Taranto, ma è di certo uno dei più attesi. Il derby di Capitanata valevole per i playoff promozione tra Cerignola e Foggia, è sicuramente il più sentito di sempre tra le due tifoserie. Le due formazioni mai si sono incrociate per tre volte in una singola stagione e mai con in palio la Serie B. Dando uno sguardo ai precedenti se ne contano 14 in totale, con il bilancio che sorride ai rossoneri vittoriosi in 8 occasioni. A completare il quadro ci sono 5 affermazioni gialloblù e un pareggio. Il primi incrocio è andato in scena in C 87 anni fa, era il 27 dicembre 1936 e a Cerignola vinsero i padroni di casa per 2-1. Riscatto rossonero al ritorno, con un perentorio 4-1 allo Zaccheria.

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Credit: Photo Antonellis

Bisogna attendere ben 17 anni affinchè le due squadre si ritrovassero ancora faccia a faccia. È la stagione 1954/55 e, in IV Serie, arrivò ancora un successo per parte, in entrambi i casi per 2-1. Da lì a poco, le strade di Cerignola e Foggia si incrociarono per 3 annate consecutive. Nei primi due casi si giocò ancora in IV Serie, ovvero nel 55/56 e 56/57, poi nella Prima Serie Interregionale risalente al 57/58. Al Monterisi terminò rispettivamente 1-1, 1-0 per gli ofantini e 5-1 per i rossoneri. Allo stadio Zaccheria invece, il Foggia ebbe la meglio 3 volte su 3: vittorie per 4-1, 3-1 e 3-2.

Dal doppio confronto in Serie D ai due successi storici firmati Pazienza tra i professionisti

Ben 61 anni. Questo il lasso di tempo che ha diviso il derby di Capitanata del 1958, da quello dei giorni nostri risalente al recente 2019. Dopo esser fallito e ripartito dalla Serie D, il Foggia trovò nel girone H proprio l’Audace Cerignola a distanza di oltre 60 anni. Vinsero i rossoneri sia all’andata che al ritorno, rispettivamente per 1-0 e per 2-1. Nel primo caso il mattatore del match fu Campagna, nel secondo invece, a decidere il derby fu la doppietta di Gerbaudo, intervallata dalla rete di Sansone. Il Foggia, prima dell’attuale campionato, aveva vinto tutte e 6 le gare disputate in casa contro i gialloblù. Mai aveva perso un colpo. Scherzo del destino, è stato l’ex Michele Pazienza ad interrompere questa striscia.

Audace Cerignola
Credit Audace Cerignola

Il tabù del Cerignola venne precisamente interrotto il 20 novembre 2022, con l’Audace vittoriosa in rimonta per 3-2 a Foggia. Prima Costa e Peralta, poi la reazione ospite firmata Russo-Malcore-Neglia nel giro di 23 minuti. Gli ofantini hanno vinto successivamente anche la gara di ritorno davanti ai propri tifosi. Questo l’ultimo precedente, giocato lo scorso 19 marzo, con il 4-2 gialloblù deciso da una tripletta di Malcore e il sigillo di Achik. Inutili le reti di Garattoni e di Petermann per l’allora squadra di Somma. Si attende il sold-out al Domenico Monterisi in occasione del derby di Capitanata numero 15 tra Audace Cerignola e Foggia. Da una parte la sorpresa e, ormai, ex matricola che sogna in grande e non ha nulla da perdere. Dall’altra, chi ha invece dalla sua la storia, l’esperienza, il blasone e soprattutto, molto da perdere come sottolineato anche da Delio Rossi.

A cura di Antonio Palladino.