Auteri fa 700. La storia di Don Tano, simbolo di un calcio spontaneo

L'allenatore del Pescara contro l'Olbia festeggerà un grande traguardo

auteri
11 Marzo 2022

Redazione - Autore

Gaetano Auteri fa 700. L’allenatore del Pescara, festeggerà nella sfida contro l’Olbia le 700 panchine in carriera. Un bilancio incredibile quello dell’ex Catanzaro e Bari. 534 le apparizioni in Lega Pro, 43 le presenze in B e 98 tra Coppa Italia di Lega e Serie C. Un autentico veterano, ha iniziato la sua carriera nel lontano 2000, quando il 17 agosto esordì in un Palermo-Igea Virtus di Coppa Italia di C. All’epoca, Auteri sedeva sulla panchina dei giallorossi. Un percorso da raccontare quello del classe 61′, con sfide vinte e campionati vissuti da protagonista assoluto. Nel suo palmares vanta la vittoria di 5 campionati, tra cui ben 3 di Serie C. L’ultima esperienza vincente fu quella sulla panchina del Benevento nella stagione 2015-2016. Un feeling speciale con la terza serie, vinta anche da giocatore con la maglia del Monza. Un calcio propositivo e un fervido 3-4-3 che spesso ha dominato in lungo e in largo i campi di Serie C.

Il personaggio, il Don della Serie C

Don Tano, come lo chiamano dalle parti di Catanzaro, nel corso della sua carriera ha stupito tutti per invenzioni geniali in campo. Ma anche e soprattutto per il suo modo di essere. Come racconta lui stesso nell’intervista rilasciata qualche anno fa ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com: “Credo che la vita vera sia nel confronto a viso aperto, alla pari, senza filtri o timori reverenziali. Parli, giochi, vivi, con sana sfrontatezza, senza pensare troppo, senza fare troppi calcoli. A forza di pensar ‘grigio’ siamo diventati pallidi…”. Un Auteri istrionico che nel corso di quella chiacchierata ha anche parlato del suo solito pre gara: “Alle sigarette davvero non riesco a rinunciare. Mi piace, mi rilassa. Anche prima della partita, mi nascondo dietro la panchina e do due o tre tiri, poi la spezzo così nessuno vede niente (ride, ndr)”. 

“Dell’1-0 tutti dietro la linea della palla che me ne faccio?”

Gaetano Auteri è simbolo probabilmente di un calcio giocato che non esiste più. “Il calcio mi fa sentir bambino, felice e appassionato. La sana brama di vittoria è vita pura. Ma vincere significa esser superiore all’avversario, dell’uno a zero tutti dietro la linea della palla, cosa me ne faccio?”. Una carriera incredibile che domenica lo porterà alle 700 panchine in carriera. Un traguardo unico, per un personaggio unico. L’esperienza a Varese con Beppe Marotta direttore sportivo, gli scout della Juventus che andarono a vederlo in più occasioni, il trasferimento al Genoa per 1 miliardo e 400 milioni… quante cose da raccontare. 

Il ritratto di Don Gaetano Auteri.