Baldini: “I miei giocatori sono degli eroi, adesso concretizziamo il nostro percorso”

"Ho detto ai ragazzi che le 35.000 persone sono qua perché vedono un gruppo di ragazzi che si sono trasformati in eroi"

Baldini Palermo
29 Maggio 2022

Redazione - Autore

Soddisfatto, felice, filosofo. Silvio Baldini ha portato il suo Palermo in finale playoff e ora si gioca la promozione in Serie B nei 180 minuti di sfida contro il Padova. “Dobbiamo far valere il nostro spirito e la voglia di non arrenderci mai. Ho detto ai ragazzi che le 35.000 persone sono qua perché vedono un gruppo di ragazzi che si sono trasformati in eroi.

Gli eroi hanno solo una cosa: il coraggio. Quando stasera i giocatori andranno a casa, penseranno di aver provato qualcosa di indescrivibile – ha detto Baldini in conferenza stampa al termine della semifinale contro la Feralpi -. Davanti a queste 35.000 persone come fai a non dargli una gioia del genere e questa speranza?”.

Palermo curva tifosi stadio

Baldini: “E ora portiamo il nostro popolo in B”

“Adesso bisogna concretizzare, portando il nostro popolo in Serie B, qualcosa a cui nessuno ci avrebbe creduto per come si erano messe le cose. Quando le persone sono povere hanno due cose: la dignità e il coraggio. Queste si alimentano con la speranza. Sapevo che noi eravamo svantaggiati: giorno per giorno, con sofferenza, siamo arrivati a questa finale. Come diceva Nereo Rocco, le finali non si giocano, si vincono. Andremo a cercare questa vittoria. Sono orgoglioso di aver trasmesso ai giocatori e ai tifosi questa speranza. A questa finale non ci credeva più nessuno: prima venivano 3.000 persone, oggi 35.000. Significa che c’è una fiducia ritrovata.

Ho sempre cercato di far capire ai giocatori che la cosa più importante non era solo il risultato, ma il percorso. Se le persone non si innamorano del percorso, andranno solo a speculare. Se ti innamori, migliori giorno dopo giorno. Questi ragazzi l’hanno fatto e sono arrivati a una conclusione bellissima.

Nei 18 anni in cui sono andato a Santa Rosalia ho sempre pensato che sarei tornato ad allenare nel Palermo. Credo nel destino e nella fede. Se dopo 18 anni sono ancora qua è merito di Santa Rosalia che sa di cosa parlavo nei 20 minuti in cui restavo lì”.