L’ultimo Bari-Foggia di Zeman? Una lezione a Boban e Boniek

Il boemo torna a vivere un derby dalla panchina del San Nicola, dove quasi 30 anni fa andò in scena uno dei tanti show della sua squadra dei miracoli

20 Ottobre 2021

Redazione - Autore

Rewind, tuffo nel passato: 5 aprile del 1992, in Italia si vota. Sono le ultime elezioni della Prima Repubblica, con Tangentopoli pronta a creare scompiglio fra arresti e avvisi di garanzia. La Lega Nord alzerà la voce, la Democrazia Cristiana si avvierà verso la porta a testa bassa. Qualche giorno prima, il 29 marzo dello stesso anno, Zeman è a Bari con il suo Foggia. Giacca, camicia, cravatta. Elegantissimo prima dell’ennesimo show della sua squadra dei miracoli. Al San Nicola ci tornerà fra qualche ora, alle 20:30. Non avrà Rambaudi, Baiano e Signori ma sono pur sempre passati quasi 30 anni. Troverà uno stadio caldo, caldissimo. Se si gira per Bari e se si entra in un bar, in un ristorante o da un barbiere ci sono buone possibilità di ammirare un quadro con la coreografia che, quel 29 marzo del 1992, i tifosi organizzarono per l’occasione. 30mila bandierine, mica noccioline. Stasera saranno più di 16mila, mai così tanti in Serie C dal 2019.

Il tridente delle meraviglie del Foggia

L’ultimo Bari-Foggia di Zeman

Il Bari oggi è primo in classifica, da solo al comando. 30 anni fa non era proprio così. Era in Serie A sì, ma doveva salvarsi. Dall’altra parte il Foggia di Zemanlandia, una macchina perfetta che però si era inceppata. Nove partite senza mai vincere prima di quel 29 marzo, per questo i tifosi del Bari ci credevano. L’illusione durerà poco, perché la zona, il pressing e la velocità del boemo torneranno a funzionare tutte insieme. Il Foggia corre, indemoniato. Dopo 5′ segna Baiano, che nel derby di andata ne fece tre (finì 4-1) e che a fine anno partirà destinazione Firenze per fare coppia con Batistuta. Al 32′ botta dalla distanza di Shalimov ed è 0-2, con il centrocampista russo che in estate passerà all‘Inter per 18 miliardi di lire. Il Foggia ha la partita in pugno e continua ad attaccare. Non è sazio, vuole sempre di più. Filosofia vincente, che ogni tanto causa dei problemi. Infatti succede che il Bari si ritrova sul dischetto e Platt accorcia. Già, il trequartista inglese. Da ragazzo era stato scartato dallo United, poi sarà fra i grandi protagonisti di Italia ’90 segnando negli ottavi al Belgio il gol che gli cambierà la carriera. E’ il gran colpo di mercato del presidente Matarrese per un Bari che sogna l’Europa ma che retrocederà in Serie B. Platt segnerà 11 gol prima di vincere una Coppa Uefa con la Juve e una Coppa Italia con la Samp.

David Platt con la maglia del Bari

Da Boban a Boniek

Il Bari torna in partita, dunque. Il Foggia inizia a difendersi? No, macchè. Attacca più di prima e trova il terzo gol con il diagonale di Kolyvanov, un altro sovietico. Qualche anno dopo si ritroverà nel Bologna di Ulivieri, che talvolta lo preferisce persino a Baggio. Inoltre Igor se lo ricorda bene Sebastiano Rossi, perché fu colui che a San Siro pose fine al suo record di imbattibilità fra i pali del Milan. 929′ di porta inviolata polverizzati in un attimo. Era il ’94 e dall’altra parte c’era pure Boban, due anni prima in campo con la maglia del Bari nell’ultima di Zeman al San Nicola. Il Milan lo aveva preso dalla Dinamo Zagabria dopo che Zvonimir aveva rischiato la prigione nel ’90 per un calcio rifilato ad un poliziotto jugoslavo. Successe allo stadio Maksimir durante gli scontri con i tifosi della Stella Rossa, da lì maxi squalifica di sei mesi, niente Mondiali e prestito in Puglia. Esperienza rovinata dall’Epatite A contratta dopo una mangiata di pesce crudo al ristorante per la disperazione di Boniek, il suo allenatore. Il polacco, che l’anno prima, retrocesse con il Lecce, arrivò a stagione in corso, chiedendo Zamorano e Weah per vivacizzare l’attacco. Non venne accontentato e il Bari, dopo la sconfitta con Zeman, vinse solo due delle successive otto partite, precipitando in Serie B. Quasi 30 anni dopo ci risiamo, sarà di nuovo spettacolo.

A cura di Simone Golia