“La vittoria sul Catanzaro è alle spalle, abbiamo fatto bene e siamo felici. Però ora pensiamo solo alla Juve Stabia perché non abbiamo fatto ancora nulla“. Guillaume Gigliotti fa professione di concentrazione e vola basso, nonostante la classifica reciti +10 sul secondo posto nel girone C di Serie C. “Se pensiamo di essere già promossi non abbiamo capito niente. Dobbiamo lavorare più duramente di quanto fatto sin qui e vogliamo chiudere i giochi il prima possibile. Con entusiasmo e voglia di vincere possiamo solo far bene“.
Dopo il ko contro il Campobasso il Bari ha cambiato marcia, con 10 punti in 4 partite: “Ma con il ritiro non è cambiato nulla – sottolinea Gigliotti – era semplicemente un periodo non facile, caratterizzato dai ko in casa contro Messina e Campobasso. Il direttore Polito ci ha dato di sicuro una svegliata, questo ci ha fatto bene. Abbiamo dato un segnale sul campo a tutto il campionato per dimostrare che meritiamo il primo posto“. All’orizzonte c’è la Juve Stabia. Nella partita di andata Gigliotti causò il rigore che portò al ko del Bari e fu espulso nel finale: “Mi voglio riscattare, voglio far vedere che quella partita è stato un incidente di percorso – spiega – per noi è una gara fondamentale”.
L’inserimento di Gigliotti nel Bari è stato a fuoco lento: “Sono arrivato qui senza preparazione, poi ho esordito dopo quasi un mese. Volevo dimostrare di essere già pronto ma non è semplice: adattarmi non è stato semplice ma non ho avuto problemi. Ho sempre sentito la fiducia di allenatore, compagni e piazza. Qui mi trovo benissimo, c’è tutto per far bene”. Nella seconda parte di stagione lo spazio però è aumentato: le partite consecutive dal primo minuto sono ben nove. “Non mi sento un titolare inamovibile, sapevo il mio ruolo in squadra già prima di arrivare qui. Non mi sento più titolare di altri, ho un’ottima intesa con tutti. Ascolto tanto Terranova, ci troviamo bene. Penso di restituire la fiducia che il mister mi sta dando”. Applausi per Polverino: “Da quando è a Bari è migliorato tanto, ha grande personalità e può crescere ancora tanto”.
“In campo sono un’altra persona, mi trasformo, sono sempre arrabbiato -sorride Gigliotti- ho diverse partite nelle gambe e so che basta un minuto di distrazione per rovinare un campionato”. Gli obiettivi personali vanno di pari passo con quelli di squadra: “Non ho ancora segnato? In effetti il gol mi manca, credo sia un valore aggiunto per un difensore. Spero di segnarlo nelle sette partite che mancano di qui a fine campionato. Ma conta solo se arriviamo al nostro obiettivo”.
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