Eusepi è tornato “Re”: la Juve Stabia affonda il Bari

Il centravanti decide di rigore la sfida del "Menti": e sono cinque gol in otto partite in gialloblù

6 Novembre 2021

Luca Guerra - Autore

In estate è stato tra i giocatori più corteggiati del calciomercato di Serie C, ora Umberto Eusepi sta dimostrando (semmai ce ne fosse per l’ennesima volta bisogno) perché. Suo il calcio di rigore che ha affondato la capolista Bari nel pomeriggio di Castellammare di Stabia, suoi già cinque centri nella stagione della Juve Stabia. Quello contro i pugliesi di Mignani è però l’emblema di Eusepi, un guerriero che in 32 anni, 15 dei quali trascorsi da pro sui campi di calcio, ha conosciuto una stella polare su tutte: la generosità. Due frame per raccontare tre punti. 42′ del primo tempo: Eusepi si tocca la gamba sinistra all’altezza dell’inguine. Riceve palla, la scarica in fallo laterale e chiede l’intervento dello staff medico. Apprensione, accompagnata quasi dalla certezza che il numero 9 uscirà. Corroborata da Felice Evacuo, mandato da Sottili a scaldarsi. Passano due minuti e il centravanti rientra in campo per testare le proprie condizioni. Altri 60 secondi e Gigliotti interviene con la mano alta in area. L’arbitro Marini assegna calcio di rigore. E chi si presenta sul dischetto? Ovviamente, Eusepi. Che stringe i denti, spiazza Frattali, mette da parte il dolore ed esplode in tutta la sua gioia. Ben riposta. Sarà il gol partita. Firmato dal “Re“, come Eusepi è stato ribattezzato in passato. Festa prima della sostituzione con Evacuo al 54′. Tra gli applausi. “Ho provato a restare in campo ma se ci fosse stato qualcosa di serio l’avrei peggiorato – racconterà nel postpartita – spero non sia nulla di grave ma secondo me non lo è”.

Eusepi e la Juve Stabia: la corte di Rubino e quel “sì” sul gong

Tutto bello. Vittoria, applausi e la sensazione che “si possa ripartire dai tre punti contro il Bari per iniziare un nuovo campionato: abbiamo giocato di squadra, dando tutti il massimo”. Garantisce Eusepi. Con determinazione. La stessa che il direttore delle Vespe Raffaele Rubino ci ha messo in estate per convincerlo a tornare in Serie C, la stessa categoria salutata due mesi prima grazie alla promozione ai playoff con l’Alessandria. Da trascinatore, con 11 reti in regular season. Il ds stabiese ha trascorso decine di ore al telefono con il club piemontes e l’entourage di Eusepi: fino alla firma del passaggio in prestito in Campania, arrivata quasi sul gong delle trattative. Leggerissimi tentennamenti, legati non certo alla destinazione ma alla meta che il 32enne nato ad Agosta, nella provincia romana, aveva raggiunto: quella Serie B giocata l’ultima volta nel 2017 con la maglia dell’Avellino. Proprio il primo avversario incrociato con la maglia della Juve Stabia: 4 settembre, 33 minuti nel derby chiuso senza reti. Poi un problema alla spalla lo ha tenuto fuori per un mese, così il suo vero campionato ha avuto il via a ottobre.

Primo gol vittoria, “tra i più importanti”

Eusepi ha iniziato a fare gol: due al Catania, uno al Picerno, un altro alla Turris. Quattro reti ma tre ko. Per questo il rigore trasformato contro il Bari ha un valore speciale, riconosciuto dal diretto interessato: “Lo pensavo tra me e me: fare gol e non portare punti alla squadra è frustrante. Di certo va nella mia classifica dei gol più importanti. Cercherò di farne altri per portare punti”. Parola di chi in C ha segnato 105 reti in 301 partite, a cui sommare gli 8 centri in B. Tra le maglie indossate, Reggiana, Pavia, Ancona, Varese, Carpi, Pro Vercelli, Perugia, Benevento, Salernitana, Pisa, Avellino, Novara e Alessandria. E che Eusepi si sente, garantisce chi lo conosce bene, anche una chioccia: “Aver battuto la squadra più forte del campionato per noi è un punto di partenza. Abbiamo passato un momento negativo, non ci prendiamo in giro”. Passato anche per l’addio con Novellino e l’arrivo di Sottili in panchina. La Juve Stabia non vinceva in casa da sette partite prima dell’1-0 al Messina dello scorso 24 ottobre. Ora ne ha infilate due di fila. E non vuole fermarsi. Sulle spalle se l’è caricata Eusepi. Anzi, il “Re” Eusepi.