Bari, la rivoluzione gentile di Polito paga: 40 operazioni di mercato in sette mesi, squadra prima

Il direttore sportivo e Mignani hanno impresso il loro marchio ai biancorossi, primi nel girone C

1 Febbraio 2022

Luca Guerra - Autore

Rivoluzione in due atti: è quella messa in atto in sette mesi e mezzo da Ciro Polito a Bari. Arrivato in biancorosso a metà giugno del 2021, con una piazza delusa per l’esito della stagione precedente (Ternana dominante nel girone C ed eliminazione al primo turno della fase nazionale dei playoff), il direttore sportivo ha ereditato un organico con tante spine e altrettanti esuberi. Con un paziente quanto efficace lavoro di cesello, rinnovo di contratti e fiducia – vedi alle voci Frattali, Di Cesare, Bianco, Scavone e Antenucci – e inserimento di pedine diverse, ha consegnato all’allenatore Michele Mignani una formazione completa, che l’ex Siena e Modena ha guidato sin qui su un rettilineo (quasi) privo di incidenti di percorso. Nel Bari che oggi guida il girone C di Serie C, c’è però un solo volto tra quelli acquistati un anno e mezzo fa, nell’estate della rivoluzione targata Romairone-Auteri: è il difensore Daniele Celiento.

Polito e il Bari: primi passi, ricostruzione

Gli altri giocatori scelti dall’ex ds e allenati dall’attuale guida del Pescara, infatti, hanno lasciato il capoluogo pugliese. Un’operazione avviata nella scorsa estate, quando Polito nell’arco di due mesi e mezzo ha concluso 30 operazioni: 13 in entrata, 17 in uscita. Una trafila avviata con i botti: difficile definire altrimenti l’arrivo di D’Errico, ex capitano del Monza e una stagione in B alle spalle. Una trafila proseguita con Botta, corteggiato per due mesi, e completata con ingaggi last minute come Gigliotti, Pucino e Terranova. Nel mezzo, investimenti per presente e futuro come Cheddira e Mallamo, l’usato sicuro incarnato da Mazzotta e Paponi, forze fresche quali Belli e Ricci. Tanti arrivi ma quanti addii: Minelli, Rolando, Cianci, Candellone, Sarzi e D’Ursi hanno salutato per fine prestito, mentre profili che rischiavano di non avere spazio come Sabbione (Pordenone), Ciofani (Modena), Neglia (Reggiana) e Perrotta (Palermo) si sono divisi dal Bari entro la fine dell’estate. Altre soluzioni: il Pisa per Berra, il Padova per Terrani, il Monopoli per Hamlili. Cambio di pelle in piena regola.

Gennaio 2022: quota 40

Sapevo che avrei voluto cambiare tanto e alla fine l’abbiamo fatto” era il manifesto esposto a fine estate da Polito. “Vedo che davanti a tante opportunità ci sono giocatori che non le hanno accettate” era stato invece il messaggio, destinato secondo i più a chi a Bari era rimasto pur sapendo che non avrebbe avuto spazio. Così gennaio è stato il momento della definizione della rivoluzione, con 7 addii e 3 arrivi. Totale: 40 operazioni in 229 giorni di lavoro. A disposizione di Mignani ecco Maiello (“Un giocatore completo”) e Galano (“Ha pianto quando ha saputo della chiamata del Bari”). Alla voce ‘uscite’ ecco altri acquisti dell’estate 2020: Semenzato, passato a titolo definitivo alla Viterbese; Andreoni, scambiato con Misuraca del Pordenone; Lollo, in prestito al Legnago; De Risio, ceduto al Pescara; Bolzoni, che ha risolto il contratto. Infine i due casi più spinosi delle ultime ore di trattative: Manuel Marras e Davide Di Gennaro.

Delusione Marras, maturità Di Gennaro

Dell’addio di Marras, passato in prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza al Crotone, al ds non sono andati giù i modi. E Polito lo ha detto con chiarezza, dote sempre esposta dall’arrivo a Bari: “Mi ha incontrato nel periodo natalizio è detto di volere la B. Gli ho dato tempo sino al 15 gennaio – le sue parole a fine mercato – scaduti i termini doveva mettersi a disposizione del Bari. Con la testa non c’è mai stato. Dopo Catania ha richiamato il procuratore e si è anche lamentato per aver fatto la mezzala. Ora è un discorso chiuso, anche se dovesse retrocedere con il Crotone. Finché ci sarò io non giocherà più qui“.

Di Gennaro è invece l’unica retromarcia dell’era Polito sin qui. Arrivato da svincolato a inizio settembre, ha lasciato Bari dopo cinque mesi e 228 minuti giocati. Lo ha fatto risolvendo il contratto a 30 minuti dal gong delle trattative. Intrecci non riusciti tecnicamente ma lasciando una traccia da uomo: “Sapevo che doveva essere una primadonna – ha detto di lui Polito, che lo aveva avuto alla Juve Stabia – purtroppo è stato penalizzato da un infortunio e da qualche gara meno felice. Si è comportato da uomo, ci ha messo a disposizione la risoluzione contratto pur avendo un contratto con noi anche in caso di promozione in B“. L’uomo parallelamente al professionista. Una caratteristica comune a tutte le scelte fatte nel Bari 2021/22. Con un monito, sempre valido: “Tutti i giocatori che ho scelto hanno una storia”. E vogliono continuarla a scrivere in biancorosso.