Manchester, le due promozioni in A e l’idolo Hamsik: Il “maestro” Benali saluta Crotone

il giocatore pronto a salutare Crotone

24 Agosto 2022

Redazione - Autore

Si torna sempre dove si è stati bene. Per maggiori informazioni chiedere ad Ahmad Benali, di professione centrocampista. Non proprio una “vita da mediano”, come diceva Ligabue, ma più un “tuttofare” nella zona nevralgica del campo. L’ultima stagione in Serie B col Pisa (in prestito) e la delusione per una Serie A soltanto sfiorata. Prossimo obiettivo? Riprovarci, questa volta con il Brescia, che lo sta per prelevare dal Crotone (leggi qui). Un ritorno dolce, a distanza di 7 anni. Ma certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Di nuovo la Lombardia nel suo cammino, ancora le “Rondinelle” sopra il cielo e anche nel suo cuore. Una storia da (ri)scrivere, sempre con il numero 10 sulle spalle e con quel suo modo di fare umile, pragmatico.

Benali, da Manchester alla Serie B

“Antico”, vecchio stampo. Niente social. Moderno in campo, un po’ meno fuori. Solo sacrificio, sudore e passione. I tre ingredienti perfetti per un piatto stellato. “Sono felice quando i gol che faccio aiutano a vincere la squadra”. Sì, sembra una frase fatta. Di quelle scontate e che si leggono sui libri. Ma Benali è uomo vero, altruista e pieno di valori. C’è da credergli davvero. “Rivolgo sempre un pensiero a mia moglie e ai miei figli in ogni partita”, dichiarava in un’intervista esclusiva a Gianlucadimarzio.com. La famiglia prima di ogni cosa, prima di tutto, anche del pallone. Poi è il turno di quel bellissimo oggetto dalla forma sferica, altra sua ragione di vita. Motore dei giorni che passano inesorabili. Inizia dalle giovanili del Manchester City e ci resta per 8 anni, fino al Brescia.

Benali

Cambiare aria non è facile. Nato in Libia, in pochi hanno il coraggio di rischiare come lui. Evadere, cambiare la propria vita. E anche se l’Italia è il “Belpaese”, ambientarsi può non essere facile. Alla prima stagione (2012-2013) fatica: solo 11 presenze e 1 assist tra campionato e playoff. Quella successiva va decisamente meglio: ben 36 presenze, 4 reti e 2 assist in Serie B. Perno del centrocampo di Marco Giampaolo, che lo considera insostituibile. In cabina di regia o, se volete, direttore d’orchestra. E che musica che suonava. Geometria e visione di gioco in due piedi. Altre 37 presenze le colleziona tra il 2014 e il 2015, insieme a ben 9 gol e 3 assist. Da mediano a mezz’ala d’inserimento. Benali sa fare praticamente tutto lì nel mezzo. 

La delusione di Palermo, la salvezza Pescara e l’idolo Hamsik

Poi la Sicilia e il Palermo. Terra di mille emozioni, ma non in campo. Non gioca praticamente mai e non entra in sintonia con l’allenatore Iachini. Va via a gennaio e lo tessera il Pescara di Massimo Oddo. Il campione del Mondo lo apprezza eccome. Dal 2015 al 2018 ben 89 presenze 16 reti e 11 assist. Sempre al centro della manovra, un funambolo in mediana. E il primo gol in Serie A, arrivato contro il Napoli. Sempre con la maglia del Pescara addosso: un tocco, a superare Reina, sotto lo sguardo attento del suo idolo Marek Hamsik: “Ho sempre ammirato il suo modo di giocare – aveva detto -. Mi piacciono i calciatori che si inseriscono continuamente in area, penso che sia una caratteristica che ci accomuna”.

A 30 anni, il bello deve ancora venire

Promozione con il Brescia e anche con il Crotone. In Calabria arriva nel 2017 e due anni dopo i suoi 7 gol sono decisivi per il salto in Serie A. Le emozioni del massimo campionato italiano durano soltanto un anno. Poca roba, ma nel frattempo il libico si rendeva conto che di strada ne aveva fatta tanta e che il suo sogno, lo aveva realizzato appieno. Adesso, a 30 anni, Benali non ne vuole sapere di smettere. All’orizzonte c’è un altra Serie A da conquistare. Sempre con la solità umiltà. Sempre senza filtri, senza social. Ma con un solo ingrediente: la professionalità esemplare. Il bello deve ancora venire.