Il Brindisi contro il Picerno sfida il tabù del “Fanuzzi”

I numeri in casa del club del presidente Arigliano

16 Dicembre 2023

Francesco Giudice - Autore

Il Brindisi continua a preparare la sfida di domani contro il Picerno che si disputerà al “Fanuzzi”. I biancazzurri tornano a giocare davanti ai propri tifosi dopo la vittoria esterna contro il Sorrento. Vittoria che mancava da tanto, troppo tempo e che ancora oggi in casa non è mai arrivata. Il “Fanuzzi” quest’anno per il Brindisi è un vero e proprio tabù.

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Dall’errore di Ganz alle numerose sconfitte: il tabù del “Fanuzzi”

Nel proprio stadio, difatti, i biancazzurri non hanno mai vinto. Fino ad ora sono arrivate solo sconfitte e un pareggio contro la Juve Stabia. Proprio in questa gara il Brindisi fece ritorno nel proprio stadio, indisponibile a inizio stagione perché alle prese con i lavori di adeguamento per la Serie C. Sempre contro i campani i biancazzurri sfiorarono il successo. Il rigore assegnato nel finale di gara aveva fatto pregustare ai tifosi del Brindisi i tre punti contro la capolista. Tuttavia l’errore di Ganz annullò tutte le speranze del pubblico accorso al “Fanuzzi”. Da questo episodio in poi, inoltre, è partito un vero e proprio calvario per il Brindisi. Otto sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia. Numeri impietosi che hanno portato all’esonero di Ciro Danucci, sostituito da Giorgio Roselli. Domenica scorsa, però, i biancazzurri potrebbero aver messo la parola fine a questo calvario grazie alla convincente vittoria contro il Sorrento.

Credit: Brindisi FC

L’ultima vittoria del Brindisi al “Fanuzzi”: uno stadio stracolmo

Adesso, però, i tifosi del Brindisi vogliono tornare a gioire anche in casa. L’ultima vittoria al “Fanuzzi” risale allo scorso 30 aprile. In uno stadio stracolmo – più di 9.000 spettatori – il Brindisi superò la Cavese grazie alla rete di Sirri che rimandò la fine del campionato allo spareggio di Vibo Valentia. In Calabria, poi, il Brindisi riconquistò la Serie C. Un vero patrimonio per la città, che mancava da ben 33 anni. E che adesso Brindisi e i brindisini non vogliono e non possono lasciarsi sfuggire.