La Serie C regala sempre tante belle storie da raccontare, come quelle riguardanti le squadre in lotta per i rispettivi obiettivi. In questa stagione, però, c’è stata anche quella negativa del Catania, che il 9 aprile è stato estromesso dal campionato. A parlare della vicenda è stato l’ex calciatore e direttore sportivo del club siciliano, Guido Angelozzi.
Nel corso di un’intervista ai microfoni de La Sicilia, Angelozzi ha commentato le vicende che hanno coinvolto il Catania: “L’estromissione a quattro giornate dalla fine mi ha lasciato tanta tristezza. Non mi sembra vero che sia potuto accadere, è tutto fin troppo assurdo. Purtroppo mi aspettavo questa fine atroce. Sarebbe stato il caso di ripartire da zero già due anni fa e non aspettare quel funesto 22 dicembre, quando il Tribunale ha dichiarato il fallimento. Rispetto tutto e tutti, ma il club aveva 50 milioni di debiti. La situazione era compromessa, ma negli ultimi 2 anni si è perso tempo.
Angelozzi ha poi proseguito, parlando del suo stato d’animo: “L’illusione ha fatto perdere di vista la realtà e si è perfino sperato nella Sigi, che non era riuscita a fornire le garanzie dovute per l’acquisto del ramo d’azienda sportiva. Il club, inoltre, è finito nel mirino di speculatori e questo, oltre a farmi rabbia, mi fa stare anche peggio”.
Dopo il fallimento, il Catania sta cercando di ripartire. Il primo passo è già stato fatto e coincide con l’invio dell’istanza alla Figc per l’iscrizione della squadra al campionato di Serie D, effettuata dall’assessore allo Sport Sergio Parisi e dal vicesindaco Roberto Bonaccorsi, insieme al direttore del servizio comunale Attività Sportive e Fondi Ue, Fabio Finocchiaro. Un’azione che è stata fatta dopo la delibera della giunta comunale. I rappresentanti, infatti, avevano presentato una lettera per spiegare le motivazioni per le quali la società dovrebbe essere rappresentata in quella categoria. Nel dettaglio si fa riferimento al fatto che il Catania ha lanciato importanti calciatori e allenatori, per affermarsi a livello nazionale e internazionale. Il secondo fattore è quello relativo alla storia che ha segnato anche il contesto, sociale ed economico della sesta città metropolitana per estensione ed è la più densamente abitata della Sicilia.
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