Pasquale Marino: “Amore dei catanesi va oltre la categoria”; Lucarelli: “La città non merita tutto questo”

I due ex allenatori affranti per le ore che sta vivendo il club. I loro messaggi ai nostri microfoni

8 Aprile 2022

Redazione - Autore

Pasquale Marino ne ha fatta di strada col Catania, per questo la probabile esclusione del club dal campionato lo turba e non poco: “E’ chiaramente un dispiacere enorme. Se pensiamo a tutti gli anni che ha fatto in A… purtroppo può arrivare questa batosta. Dispiace in maniera enorme per Catania, le sue parole ai nostri microfoni. Poi la mente torna indietro nel tempo, a quando Marino negli anni ’90 concluse la carriera da calciatore proprio con la maglia del Catania, riportandolo dalla D alla C2: “Se la squadra dovesse tornare fra i dilettanti, i tifosi risponderebbero proprio come allora. Allo stadio c’erano sempre almeno 12mila persone, mentre l’Atletico Catania – che sulla carta era diventata la prima squadra della città e che lottava addirittura per la B – era grossa se ne metteva insieme duemila. L’amore del tifoso catanese è incondizionato, va oltre la categoria”.

Poi Marino ha gioito anche da allenatore a Catania. Stagione 2005-2006, secondo posto in B e promozione in A 23 anni dopo l’ultima volta. L’anno seguente ecco la salvezza nella massima serie e un’altra festa: “Ci sono state annate importanti con Pulvirenti e Lo Monaco alla guida del club. Ricordo con affetto le ultime partite. Quella in casa contro l’Albinoleffe che valse la A (2-1 il risultato finale) e poi lo spareggio salvezza vinto a Bologna contro il Chievo (2-0)“. Il Catania resterà in Serie A per otto anni, record assoluto. Un primato che a vederlo adesso fa male.

Marino e non solo. Lucarelli: “Catania non merita tutto questo”

Semplicemente Catania città e soprattutto i tifosi non meritano tutto questo”, il breve pensiero rilasciato sempre ai nostri microfoni da Cristiano Lucarelli. L’ex attaccante da calciatore segnò una tripletta alla squadra siciliana in un Livorno-Catania 4-1 dell’aprile 2007. Poi al Massimino è tornato da allenatore nel giugno 2017, sfiorando la promozione in Serie B. Appena 4 i punti di distacco dal Lecce, fatale invece la semifinale playoff persa contro il Siena. 3-4 dopo i calci di rigore e Massimino in lacrime, ma orgoglioso. Proprio come in queste ore, nonostante un futuro più che mai incerto.