Una nuova sconfitta che avvicina un incubo da scacciare il prima possibile. È il momento che sta vivendo il Catania, reduce dall’inatteso e bruciante ko casalingo contro il Giugliano per 2-3 che ha avvicinato lo spettro dei playout, distanti solo tre punti. Quindici sconfitte in campionato (record nella storia del club in Serie C), trentacinque gol fatti, trentaquattro reti incassate. I numeri dei rossazzurri nel Girone C sono piuttosto preoccupanti. Soprattutto se si pensa agli sforzi compiuti dal management in sede di mercato, con l’arrivo dei vari Chiricò, Di Carmine e Marsura in estate ai quali sono seguiti gli acquisti di Sturaro, Tello, Peralta e Ndoj tra gli altri. Tra errori ripetuti, discontinuità e assenza di pubblico, i siciliani devono invertire la rotta già a partire dalla finale contro il Padova del 2 aprile.
“Non mi va di chiedere nulla ai tifosi. Forse in questo momento meritiamo di stare da soli.” Le parole di Michele Zeoli nel post gara fotografano più di ogni altra cosa il momento del suo Catania. Non bastano i buoni segnali offerti dal pimpante Cianci, la grinta targata Di Carmine e Monaco, le geometrie di Peralta. Le amnesie difensive e la mancanza di continuità sono fattori costanti della stagione rossazzurra. Da Tabbiani a Lucarelli, fino al ritorno in panchina dell’amato Zorro. Fattori che rischiano fatalmente di compromettere il bel percorso in Coppa Italia. Qualora i siciliani, dovessero clamorosamente venire invischiati nei playout, vedrebbero infatti sfumate le chances di accedere ai playoff. Nonostante gli obiettivi dichiarati dalla proprietà, mai troppo incline a guardarsi indietro visti i corposi investimenti. La finale del Massimino contro il Padova (a porte chiuse dopo i fatti all’Euganeo), è in questo senso l’ennesimo richiamo all’orgoglio.
Cominciare a fare punti, già a partire dal 7 aprile, per non perdere il treno playoff. È senza dubbio questo l’obiettivo del Catania che, archiviata la finale di ritorno in Coppa Italia, affronterà in trasferta la Virtus Francavilla. Messina, Sorrento e Benevento le altre avversarie dei rossazzurri, che dovranno necessariamente guardarsi le spalle da Turris e Monopoli, distanti rispettivamente tre e sei lunghezze con una gara in più da giocare. Cinque finali tra tutte le competizioni per salvare la stagione. Il club di Ross Pelligra non può proprio più sbagliare
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