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Uno, due, tre…Shpendi. Pontedera, un gioco da ragazzi per il Cesena

Per riassumere la partita fra Cesena e Pontedera non servono molte parole. Basterebbe un numero. Sì, i bianconeri, nell’insolito silenzio dell’Orogel Stadium orfano del tifo della Curva Mare rifilano quattro gol al club granata, tuttavia, verrà ricordata come la gara del tre. Quello ottenuto contro i toscani è il terzo poker della stagione mentre per Cristian Shpendi, quella realizzata nella medesima partita è la prima tripletta della sua carriera fra i professionisti. Senza considerare gli ulteriori tre punti messi in saccoccia dalla squadra di Toscano. Quota 53 in classifica a più sei dalla Torres seconda, ma questa è matematica spicciola. Troppa precisione, in fondo, stonerebbe con la fantasia e la frenesia che questa squadra è in grado di regalare in ogni partita.

Credit: Luigi Rega

Poker da tre

Alla faccia della legge dei numeri e del gioco delle carte. Il poker inflitto dal Cesena al Pontedera nella ventiduesima giornata di campionato vale tre. Contro ogni conformismo algebrico. Quattro gol per tre punti in più in classifica che collocano i romagnoli sempre più in solitudine in vetta alla classifica del girone B di Serie C. Più sei dalla Torres che insegue. Tre come le partite vinte con un poker da parte della squadra di Toscano: Fermana, Ancona e, appunto, Pontedera. Manca la magia dell’atmosfera dello stadio. La Curva Mare vuota è qualcosa di impensabile e difficile anche solo da immaginare in Riva al Savio. Tuttavia, questa sembra la motivazione ulteriore per De Rose e compagni. Sì, perché l’assenza del pubblico è solo apparente. È una mancanza fisica. Il pulsare dei cuori di Romagna è palpabile. Udibile anche a distanza. Cori e urla che si innalzano dall’esterno dell’impianto e arrivano dritti negli animi dei ragazzi in campo. E anche il gelo del gennaio cesenate passa in secondo piano. A scaldare l’atmosfera ci pensano Shpendi e Kargbo. Rapidi e imprevedibili come insegna la loro natura. Sette minuti e la partita è chiusa nel primo tempo. Al 35′ Cesena avanti di quattro gol. Partita chiusa. Secondo tempo? Solo freddo.

Da Stiven a Cristian Cesena continua a sognare e…segnare

Uno, due e tre…Shpendi! Già, Cesena-Pontedera è l’emblema della leggerezza. Della semplicità e della spontaneità. Una partita così semplice per i romagnoli da sembrare uno scherzo. Non per Cristian Shpendi. Per l’attaccante del Cesena quella del 20 gennaio 2024 è una serata memorabile. La prima tripletta nel calcio professionistico è realtà. Realizzata con la leggerezza e la spontaneità che contraddistingue il ragazzo. Tre gol tanto facili quanto importanti. Tanto da valere il balzo a quota 13 nella classifica marcatori. Primato. Tanto da significare uno in più di Stiven. Il gemello da Serie A. La soddisfazione e il sorriso di chi sa di essere solo all’inizio. La gioia dell’istante contornata dalla consapevolezza della continua crescita della passione per quello che fai. La motivazione rinvigorita da un coro che ormai è colonna sonora di una vita: “Romagna mia“. La convinzione di poter andare oltre. L’entusiasmo di chi ti sta intorno e il desiderio di non deludere. Questo è essere Cristian Shpendi. È vivere una passione. È non fermarsi davanti a nulla. Nemmeno agli episodi che potrebbero compromettere il tuo nome. È caricarsi una squadra sulle spalle e dimostrare chi sei come solo puoi fare. Cristian lo fa segnando. Tre gol al Pontedera sono sinonimo di una maturità raggiunta e di una serenità coinvolgente. Una tripletta che segna il confine tra il talento e il professionista. Una linea retta che trova la sua origine nel nome Shpendi e il suo percorso nell’infinita riconoscenza per Cesena. Uno, due, tre Shpendi! La tripletta è un gioco da ragazzi…anzi “burdel“.

Alvise Gualtieri

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