Credit: Luigi Rega
Il peso di un cognome. La responsabilità di dimostrare che non c’è nessun motivo di rimpiangere il passato. Così si riassume il derby tra Cesena e Spal. La dimostrazione è un ragazzo di appena 20 anni pieno di grinta, ma fino adesso sopffocata dietro un cognome: Shpendi. Lui è Cristian, il gemello di quello Stiven che oggi calca i campi più prestigiosi della Serie A. Una storia di cuore, fantasia, affetto e passione racchiusa in un legame di sangue. La genetica non mente. Dici Shpendi dici talento. Molto. E a Cesena questa sera ne hanno la certezza. Quel Cristian fino adesso nascosto all’ombra di Stiven oggi è capace di segnare una doppietta importantissima che regala al Cesena tre punti essenziali in un derby più che mai infuocato. Cesena e Shpendi: una storia destinata a continuare.
Pochi mesi fa quando dal megafono dell’impianto dell’Orogel Stadium esce il nome Shpendi i tifosi si guardano l’uno con l’altro per capire chi abbia segnato. Stiven o Cristian? Oggi qualsiasi dubbio non avrebbe ragion d’essere. Se la palla termina in rete e lo speaker urla quel cognome può essere solo lui: Cristian. Un ragazzo di soli 20 anni che con la freddezza di un giocatore formato e abituato ai grandi palcoscenici entra in campo nel derby con la Spal tocca un pallone e lo insacca. Qualcuno sugli spalti è ancora in piedi o si sta accomodando al proprio posto. Non serve. Dopo 95 secondi dal calcio di inizio è già ora di saltare. Un Donnarumma velocissimo scatta sulla sinistra e mette in mezzo un pallone preciso. L’attaccante si ricorda che ha un compito: non far rimpiangere il gemello. Ed ecco che svetta più in alto di tutti, gira la palla e la mette precisa nell’angolino. Alfonso si stende, ma può solo guardare. Corsa forsennata sotto la tribuna e quel sorriso sempre vivo sulla sua faccia che riempie i cuori dei tifosi romagnoli. Un nome una garanzia. Umiltà, sacrificio e tanta passione. Così Cristian sta cercando di prendersi Cesena. Come fa il fratello. E oggi vive quello che ieri era solo un sogno.
Chissà se quel secondo gol che mette in ginocchio la squadra di Di Carlo sarà la porta verso i teatri di Stiven. Sarà il futuro a rivelarlo. Oggi L’Orogel Stadium si gode una rete bella e precisa nata dai piedi del suo campioncino. Qualità: basta questo per riassumere le caratteristiche di Cristian. Tutte raccolte in una doppietta che farà fatica a dimenticare. Come quel suono piacevole, emozionante e appagante del battito della mani della Curva Mare quando Toscano lo richiama in panchina. Questo è Cesena Spal. La partita di Cristian. L’altro gioiello di marca Shpendi che illumina le serate all’ombra del Monte. Udite udite “e’ burdel” s’è preso Cesena! E Corazza lo assiste!
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