City Football Group anche in Italia? Dai 10 club già di proprietà in tutto il mondo all’interesse per il Palermo

Il patrimonio, la rete mondiale e ora gli occhi sull'Italia: ecco la holding company fondata dallo sceicco Mansour

1 Luglio 2022

Guendalina Galdi - Autore

Il City Football Group è una holding company fondata dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan che – con la Abu Dhabi United Group – ne possiede le quote di maggioranza (il 77%). Un colosso, che nel mondo del calcio possiede 10 club più altri due legati da un rapporto di partnership. Dall’Inghilterra alla Francia, dal Giappone all’Uruguay. Il CFG è praticamente radicato in ogni continente tranne l’Africa. Nelle ultime settimane aveva mostrato un interesse reale per il Palermo, ora ha accelerato i tempi per definire l’accordo. Tanto che negli ultimi giorni è iniziata la due diligence. Un ulteriore passo in avanti verso la fumata bianca. E i tifosi adesso possono concedersi di sognare un possibile, e sempre più vicino, futuro Palermo City. Un nuovo club – il primo italiano – del Gruppo CFG. 

Un ‘Palermo City’ in Italia? Storia e conquiste del City Football Group nel mondo

Il primo collegamento immediato col mondo del calcio è con il Manchester City. Nel settembre 2008 infatti il club ha trovato l’accordo di acquisizione con l’Abu Dhabi United Group (che allora, e fino al 2015, era l’unico proprietario del CFG). E il primo ‘regalo’ dal calciomercato è stato l’acquisto record di Robinho dal Real Madrid per 32,5 milioni di sterline. Mentre il primo trofeo è arrivato nel 2011, con il successo in FA Cup dopo un digiuno lungo 35 anni. L’anno successivo? Hanno vinto la Premier League dopo 44 anni. 

Nel 2013 poi è iniziata l’espansione negli Stati Uniti: il Gruppo ha acquistato i New York Yankees, club poi rinominato New York City Football Club. Nel 2014 è stato il turno dell’Australia: preso il Melbourne Heart FC che nel giro di poco tempo è diventato il Melbourne City. A conferma del fatto che l’impronta della proprietà da subito si possa vedere chiara, a partire dal nuovo nome della squadra acquisita. Stesso discorso per il Club Atletico Torque, acquistato nel 2017 e trasformato nel Montevideo City. Nello stesso anno anche il Girona è diventato parte del Gruppo che così ha trovato terreno fertile anche in Spagna; poi nel 2019, via in Oriente: presi anche il Sichuan Jiuniu (Cina), il Mumbai City (India) e gli Yokohama Marinos (Giappone). Nel 2020 è stato il turno del Lommel, club di seconda divisione belga. “Questo investimento aumenta ulteriormente la presenza globale di CFG e l’attenzione a club, centri di formazione e giocatori in via di sviluppo”, l’annuncio del Gruppo dopo l’acquisizione di un altro club europeo. Che tuttavia non è stato l’ultimo, perché pochi mesi dopo si è aggiunto anche il Troyes: decimo club della famiglia del CFG e primo francese. 

Investimenti, partner, infrastrutture

Una crescita, oltre che geografica, anche molto localizzata. Perché lo sviluppo territoriale dei club è uno dei primi input della proprietà. Ovunque. Come? Con gli investimenti in strutture, centri sportivi, e un occhio di riguardo non solo alla prima squadra ma anche alle giovanili e al femminile

Le ultime stime, che risalgono a pochi mesi fa, del patrimonio personale di Mansour – membro della famiglia reale degli Emirati Arabi – si aggirano intorno al miliardo e mezzo dollari. Mentre quello del City Football Group nel 2015, con l’ingresso del China Media Capital Consortium nella holding, è salito a 3 miliardi di dollari. Nel 2019 poi è ulteriormente salito a 4,8 miliardi di dollari con la vendita del 10% delle quote alla società statunitense Silver Lake.  

Capitali sì, ma anche una visione precisa. “La nostra ambizione è aumentare la partecipazione alle attività legate al mondo del calcio dentro e fuori dal campo. Trovare e sviluppare i migliori talenti”. Questo si legge sul sito del CFG, come manifesto delle intenzioni e del percorso di sviluppo che il Gruppo intende compiere con e per ognuno dei suoi club. 

A cura di Guendalina Galdi