Colavitto e l’Ancona Matelica, una storia nel segno della continuità

L'allenatore cresciuto guardando Maradona e che ora sta facendo sognare l'Ancona Matelica

colavitto
2 Ottobre 2021

Redazione - Autore

Napoletano d’origine ma lancianese d’adozione, Gianluca Colavitto, allenatore dell’Ancona Matelica, è diventato in questi anni un riferimento e un idolo in terra marchigiana. Secondo con 13 punti, il suo Ancona Matelica è una delle grandi protagoniste di questo inizio di campionato del girone B di Serie C. E proprio Gianluca Colavitto è certamente uno degli artefici principi di tutto ciò. Scopriamo qualcosa in più dell’allenatore.

Colavitto, dal campo di gioco alla panchina

La carriera da giocatore inizia nelle giovanili del Napoli. E non un Napoli qualunque, è il Napoli di Diego Armando Maradona. Gianluca Colavitto lo osserva El Pibe de oro. Lo osserva con quella magia negli occhi che ogni persona, in quegli anni, aveva nel guardare quel sinistro argentino che danzava sul pallone. Dopo un anno a Sassari, nel 1991 torna in Campania alla Juve Stabia, dove giocherà fino al 1996. A chiamarlo è il presidente Fiore che, come dichiarò lo stesso Colavitto a beblogger.org in un’intervista del 2016, lo scelse al posto di Cannavaro. Fabio Cannavaro. Sì, proprio quel Cannavaro che nel 2006 alzò la coppa nel cielo di Berlino. Dopo veste le maglie del Sora e dell’Avellino, dove rincontra Francesco Micciola, suo compagno già a Castellammare di Stabia. Ma su questo, ci torneremo dopo. Nel 1998 arriva in quella che ben presto diventerà casa sua: Lanciano. Nello stesso anno arriva in panchina Fabrizio Castori e, insieme, vincono il campionato di Serie D, ottenendo la promozione in C2. Un successo che lo lega immediatamente alla città di Lanciano, in cui poi deciderà di vivere.

Dopo una laurea in Giurisprudenza, Colavitto intraprende la carriera da allenatore. Gli inizi sono tra i dilettanti sulle panchine dell’Angizia Luco e del Celano. Successivamente allena la Vastese, dove incontra il suo vecchio compagno, Francesco Micciola che di mestiere ora fa il direttore sportivo. Come vedremo, un destino incrociato il loro.

Colavitto, il Ferguson del Conero?

Dopo le esperienze in D con la Vastese e l’Avezzano, nell’ottobre del 2019 arriva sulla panchina a Matelica, sempre in Serie D. Chi è a chiamarlo? Francesco Micciola, che lo sceglie per prendere il posto dell’esonerato Battistini. Il risultato? L’inizio di una storia segnata da successi e gioie per i due ex compagni e per i tifosi biancorossi. Con l’arrivo di Colavitto il Matelica decolla. È primo in classifica quando arriva il Covid. I campionati vengono fermati e le classifiche congelati. Il primo posto significa promozione. La prima, storica promozione in C per il Matelica. L’anno successivo in Serie C arriva fino al primo turno dei play-off nazionali, perso contro il Renate. Nell’estate 2021 Gianluca Colavitto viene confermato come allenatore. Una scelta che sembra più che mai azzeccata, visto l’ottimo avvio di campionato.

Una bella storia nel segno della continuità e della progettualità. Una storia le cui pagine più importanti, forse, sono ancora da scrivere.

Il campionato dell’Ancona Matelica

L’Ancona Matelica arriva alla settima giornata di campionato secondo in classifica con 13 punti. Un avvio estremamente positivo per i ragazzi di Colavitto che, dopo la sconfitta alla prima giornata contro il Pescara, non hanno più perso. Per loro un pareggio contro il Grosseto alla terza giornata, e solo vittorie. Spicca quella per 0-4 di martedì scorso nel turno infrasettimanale contro la Pistoiese. Questo pomeriggio, alle 17.30, cercheranno la quarta vittoria consecutiva contro l’Imolese. Colavitto e l’Ancona Matelica vogliono continuare a sognare.

A cura di Nicolò Franceschin

Photo credit: @anconamatelicacalcio