Faggioli-gol, l’Ancona Matelica continua a stupire e vede la vetta della classifica

Vola l'undici di Colavitto, lanciato (quasi) in vetta anche dalle prodezze del suo giovane attaccante

Ancona
29 Settembre 2021

Redazione - Autore

E segna sempre lui. Forse è ancora presto per i cori ad hoc, ma l’Ancona Matelica si coccola già Alessandro Faggioli, attaccante nato nel 2000 e autore di 3 reti nelle prime 6 gare del girone B di serie C. Le ultime due a Pistoia, nel pesantissimo 0-4 inflitto alla squadra di Sassarini, mentre la prima era arrivata all’esordio contro il Pescara. Un segno del destino, dal momento che il giovane Alessandro è originario proprio di Penne, piccolo paese di poco più di 10mila anime a pochi passi dal capoluogo abruzzese. Un avvio incredibile di stagione, sia per Faggioli sia per l’Ancona Matelica. Che ora non ha intenzione di fermarsi sul più bello, dopo 4 vittorie nelle ultime 5 gare e ben 13 punti già conquistati. 

Faggioli, nemo propheta in patria: la storia della rivelazione dell’Ancona Matelica

Per il giovane Alessandro non è stato facile trovare la consacrazione, che tra l’altro sta ancora ricercando nonostante i gol e le prestazioni lo stiano avvicinando sensibilmente all’obiettivo. Quel che è certo è che per affermarsi ha dovuto in parte recidere il cordone ombelicale con la propria terra. Certo, non si è spostato tantissimo, ma le esperienze in Abruzzo parlano chiaro: partito dal Teramo, dove esordì a soli 17 anni in C, fu poi acquistato dal Pescara, società con la quale non è mai riuscito a mettersi in mostra se non in maniera sporadica con la maglia della formazione Primavera. Da lì una girandola di prestiti, passando per Cerignola e Notaresco, in serie D. Esperienze importanti ma non particolarmente significative in termini realizzativi. Nella scorsa annata, con la maglia neroverde del Castelnuovo Vomano, sempre in serie D, Faggioli si è ben distinto attirando le attenzioni dell’Ancona Matelica. Ed ora una nuova ed entusiasmante storia da scrivere, in serie C. E pazienza se, sempre più spesso, nemo propheta in patria.