Il Napoli di Spalletti, l’amicizia con Malcuit e la Pro Vercelli: la storia di Coli Saco
Il centrocampista ha segnato la seconda rete tra i professionisti contro l'Arzignano

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1 metro e 97 centimetri. È questa l’altezza di Coli Saco. I tifosi della Pro Vercelli si sono resi conto definitivamente di questo fattore osservando il primo gol che il giocatore ha realizzato contro l’AlbinoLeffe. Calcio d’angolo, palla che viaggia in aria fino ad incontrare la testa del numero 94. A malapena i suoi piedi si staccano dal campo. Pallone schiacciato sulla linea della porta, rete. Un gioco da ragazzi, o quasi. Dopo il primo gol in Serie C è arrivata anche la seconda rete. Contro l’Arzignano il ‘gigante’ ha trovato ancora la marcatura con un colpo di testa. Coli Saco, cresciuto nel Napoli, vede il futuro dall’alto. Non resta solo che disegnarlo.
Dalla Francia al Milan, arrivando fino a Napoli
Prima di arrivare al secondo gol con i professionisti Coli Saco ne ha fatta di strada. Sempre con il pallone tra le scarpette, e quando il terreno non lo permetteva, dalle scarpette la sfera si trasformava in un pensiero fisso. Essere giovani vuol dire anche sognare. Saco lo ha fatto, partendo dalla Francia. Le sue origini hanno radici in Mali. Lui però è nato a Crèteil, comune francese che dista venti minuti dal centro di Parigi. L’esperienza del ragazzo sul campo è cominciata a due ore di distanza da casa sua. La costa di Le Havre gli ha dato la possibilità di vestire la maglia della città e lui si è preso la scena, dimostrando subito le sue qualità. Prima di arrivare in Italia però, Coli Saco si è mosso sempre sul territorio francese, con la maglia dell’Fc Sochaux-Montbeliard. Nell’under 19 del club che milita nella Ligue 2, Saco riesce a dimostrare il suo reale potenziale in poche partite. Altezza, fisico e gioco aereo a centrocampo. Le premesse per fare bene c’erano. La chiamata del Milan anche. Benvenuto in Italia.

Napoli, Spalletti e l’amicizia con Malcuit
Il Milan. È vero, essere giovani vuol dire sognare. Ma quella per Coli Saco era la realtà. Vestire la maglia rossonera e giocare sul campo di Milanello, con l’obiettivo, magari un giorno, di calpestare l’erba di San Siro. Mille pensieri passano per la testa quando un ragazzo si trova a vestire una maglia così prestigiosa. La verità però è un’altra. Saco con il Milan gioca in totale ventuno partite, senza mai segnare. A fine stagione l’esito del Milan era quello che un giocatore non vorrebbe mai sentire: svincolato. Coli Saco non era quel tipo di giocatore. Il Napoli lo sapeva, così il ragazzo veste la maglia azzurra. Di nuovo la costa, proprio come quando tutto è partito a Le Havre. La Primavera azzurra ha bisogno di un giocatore come Saco, e Saco ha bisogno della fiducia del Napoli. Essere complementari. Saco dimostra tutte le sue potenzialità, attirando anche l’attenzione di Luciano Spalletti, che lo chiama diverse volte ad allenarsi in prima squadra. I consigli di Koulibaly ed i segreti rubati a chi quella maglia la porta da anni, come Mertens ed Insigne. Poi le amicizie, che aiutano a crescere anche fuori dal campo. Come quella che Coli Saco ha stretto con Malcuit. Musica rap e compagno di strada da casa fino al campo. Un po’ come se quei giocatori riflettessero il desiderio di Saco: diventare come loro, in punta di piedi ma carico di ambizione. E sogni.
La convocazione e la chiamata di Vercelli
E Coli Saco si guadagna la completa fiducia di Spalletti nel gennaio del 2022. Juventus-Napoli. La partita è avvolta dalle polemiche. Dai rinvii per Covid alle quarantene. Nel tornado però, c’è un ragazzo con la maglia numero 94 che non sente niente e punta soltanto a partire: quello è Coli Saco, che ha ottenuto la convocazione. Sul più bello però, l’esito positivo del tampone gli nega l’esperienza in uno spogliatoio di Serie A. La sua reazione? “Momento crudele, ma tornerò più forte“.

Da quel giorno, Saco ha trascinato la primavera del Napoli alla salvezza. In estate, è passato alla Pro Vercelli per la prima esperienza nel calcio dei grandi. Poi, la rete contro l’AlbinoLeffe e quella contro l’Arzignano. Coli Saco vede il futuro dall’alto. Ed è pronto a disegnarlo.
A cura di Jacopo Morelli