Crotone, giocatori aggrediti da un gruppo di tifosi: “Atto riprovevole”

L'episodio, sfociato con calci e pugni, è avvenuto in città con famiglie al seguito

Crotone tifosi
12 Maggio 2022

Redazione - Autore

Semplicemente folle quanto accaduto a Crotone nelle ultime ore. La retrocessione della squadra in Serie C arrivata nelle scorse settimane non è andata per nulla giù ai tifosi che, in un atto già definito riprovevole, hanno manifestato nel peggiore dei modi il proprio disappunto aggredendo diversi giocatori con famiglie al seguito.

L’accaduto, verificatosi in città, ha visto coinvolti dalle prime ricostruzioni una mezza dozzina di giocatori tra cui Mogos, Cuomo e Mondonico. Questi, con le rispettive famiglie, si erano recati alle giostre, nelle vicinanze dello stadio, che ormai già da diverso tempo stazionano in città in vista dei festeggiamenti in onore della Madonna di Capocolonna, protettrice della diocesi. Dalle minacce si è passati in pochi attimi alle vie di fatto (schiaffi e pugni) anche perché qualche calciatore non ha condiviso la provocazione e ha risposto per le rime. Ne è nata un’aggressione vera e propria che secondo alcuni testimoni è stata di breve durata ma che ha costretto i calciatori a lasciare in fretta e furia il luogo di divertimento. Per fortuna nessuno è dovuto ricorrere alle cure mediche e tutto è terminato in poco tempo ma rimane la gravità dell’episodio.

Il sindaco Voce: “Atto riprovevole. Vicinanza ai giocatori del Crotone”

Immediato il commento da parte di Vincenzo Voce, sindaco della città: “Esprimo ferma condanna per l’aggressione subita da alcuni giocatori del Crotone Calcio. Si tratta di un episodio riprovevole. Piena solidarietà e vicinanza ai giocatori, alle loro famiglie, alla società. Ancora una volta registriamo un episodio figlio di un clima che si è generato anche per colpa di chi esaspera gli animi. Di chi utilizza toni aggressivi negli altrui confronti, atteggiamenti che non possono essere assolutamente giustificati. Rinnovo la vicinanza ai calciatori. Conoscono l’affetto che la città ha nei loro confronti che non può essere messo in discussione dalla inciviltà di pochi“.