Imolese, il neolaureato De Sarlo: “Ora penso al campo ma mi vedo in ufficio con papà”

L'attaccante dell'Imolese, Pasquale De Sarlo, si racconta ai nostri microfoni. Dalla passione delle moto al rapporto col papà. Il filo conduttore? La passione per il calcio

18 Novembre 2021

Redazione - Autore

Mentre l’Imolese attira su di sé le attenzioni degli addetti ai lavori, c’è chi tenta di rubarle la scena. In campo è ancora a secco ma può festeggiare un importante traguardo al di fuori del calcio. Pasquale De Sarlo si è appena laureato in Economia Aziendale. Ora chiamatelo Dottore.

Seppur abbia solo 22 anni, Pasquale ha dovuto affrontare un’adolescenza molto dura sconvolta da un’improvvisa perdita. “Papà ha trasmesso a me e a mio fratello la passione per le due ruote. Io mi sono allontanato quando ho avuto un piccolo incidente”. Una passione che è costata caro invece al fratello scomparso in seguito ad un incidente stradale. “Quell’episodio mi ha fatto guardare la vita in modo diverso. Capisci quali sono le cose importanti della vita. Sono cresciuto e maturato prima”.

Il calcio e le giovanili alla Salernitana

Spento il motore della moto si avvicina al calcio. Si fa le ossa nelle giovanili della Salernitana a due passi da casa, lui è di Battipaglia. “Che attaccamento hanno i tifosi della Salernitana! Ricordo i derby con l’Avellino quando ci seguivano e ci incitavano”. Ora i granata sono in Serie A con Colantuono, allenatore che ha conosciuto nel ritiro precampionato. “Tocca a lui salvare la squadra. È un allenatore esperto, può farcela”.

De Sarlo: “A Rieti ho capito quante difficoltà nasconde il calcio”

Nel 2019 la Salernitana lo cede in prestito al Rieti. Lì trascorre la prima esperienza da professionista. “È stato un anno formativo, mi ha fatto capire le vere difficoltà del calcio dentro e fuori al campo. Dai punti che bisogna conquistare ai problemi societari con i pagamenti degli stipendi”.

Il rapporto con il Presidente…papà

Da questa stagione, Pasquale De Sarlo, veste la maglia dell’Imolese. Una squadra familiare. Il Presidente è papà Antonio, imprenditore nel settore dei trasporti ambientali. “L’ho trascinato io nel calcio. Ora mi segue molto da vicino. Non ho un trattamento speciale, lui è sempre obiettivo”. Con la maglia rossoblù sta trovando molto spazio grazie a mister Gaetano Fontana. “Ci chiede di guardare sempre in avanti e di aggredire l’avversario. Lo ringrazio per la fiducia che mi sta dando ma non l’ho ancora ripagato. Spero di sbloccarmi presto. In realtà un gol l’ho fatto, ma nella nostra porta (autorete nella sfida con l’Aquila Montevarchi, ndr)”.

La laurea e il futuro dietro la scrivania

Pochi giorni fa ha coronato il percorso di studi. Finalmente è diventato dottore. “Non è stato per nulla facile conciliare lo studio con gli allenamenti. Mi ha dato una mano il Covid che mi ha tolto distrazioni, non potevo far altro che studiare”. Un ragazzo serio che non si lascia distrarre dal presente e pensa già a come si vedrà in futuro. “Se devo guardare avanti mi vedo di più in ufficio con papà, ora però mi concentro a fare il mio meglio in campo”.

Un ragazzo con la testa sulle spalle. Ha passato momenti difficili e ora il campo gli sta dando il giusto premio.

A cura di Raffaele Galasso