La storia di Legati, dalla corte di Carlo Ancelotti fino al gol contro il Pescara

Il difensore ha segnato nel primo turno della fase nazionale contro il Pescara

legati feralpisalò
10 Maggio 2022

Redazione - Autore

Nella carriera calcistica di Elia Legati il rosso e il nero non sono mai stati colori casuali. Dal Fiorenzuola alla giovanili del Milan, un sentiero a tinte rossonere che lo ha portato ad essere difensore in alcune delle piazze più importanti d’Italia. Oggi gioca con la maglia della FeralpiSalò, è il capitano e dopo aver guidato la squadra al terzo posto vuole ad ogni costo tenere acceso il sogno Serie B. Porta la sua firma infatti la terza rete segnata nel primo turno della fase nazionale dei playoff di Serie C contro il Pescara. La sfida è finita in parità, ma Legati, dopo aver attraversato numerosi sentieri in carriera, conosce la strada giusta per guidare la FeralpiSalò verso la promozione.

Un passo nella corte di Re Carlo

La distanza tra Fidenza e Fiorenzuola D’Arda è di circa venti chilometri. Neanche venti minuti di auto dividono la città natale di Elia Legati da quella in cui il giocatore incontrò per la prima volta i colori rossoneri. Per un anno la maglia fu quella del Fiorenzuola, ma la chiamata del Milan non si fece attendere e la sua casa cambiò, ma non i colori. Se fosse possibile trasformare un momento di gioia in una data sul calendario, senza dubbio Legati sceglierebbe il 23 luglio 2004, quando il Milan decise di fargli giocare un’amichevole contro il Legnano in prima squadra. I nomi in campo erano quelli di Dida, Cafu, Kakà, Pirlo, ovvero quelli che circa un anno prima alzavano al cielo di Old Trafford la Champions League vinta contro la Juventus. Ancelotti decise di mandare Legati in campo nel secondo tempo insieme ad Abate, suo compagno nella Primavera rossonera. Il Milan vinse 5-0 ed Elia Legati camminò per un giorno tra le stelle.

elia legati feralpisalò

Da Legnano a Monaco per arrivare a Novara

Elia Legati veste la maglia del Milan in amichevole ancora una volta contro l’Al Hittiad. Quel giorno con lui era presente anche un giovane Ardemagni. I campioni erano i soliti, da Shevchenko fino a Gattuso, ed Ancelotti inserì nel secondo tempo Legati al posto di Maldini. Quella fu la sua ultima presenza in rossonero. Legati infatti venne contattato dal Legnano, in Lega Pro, e successivamente dal Monaco. Dalla Corte di Ancelotti al Principato, dove tuttavia il difensore non trovò molto spazio e non riuscì a disputare neanche una partita. Ecco quindi che tornò una chiamata dall’Italia, precisamente da Novara. Legati, però, riuscì a trovare la stabilità vestendo la maglia biancoscudata del Padova. Ha guidato la difesa della squadra per ben quattro anni giocando anche al fianco di Vincenzo Italiano e riuscendo a collezionare più di cento presenze sul campo. Nel 2014, tuttavia, il Padova non riuscì ad iscriversi al campionato di Lega Pro e Legati, dopo aver giocato insieme alle stelle europee ed esser diventato il pilastro di una squadra, rimase svincolato.

Il sogno promozione a Salò

Da quel momento, Pro Vercelli, Venezia e Carpi saranno tappe importanti nella carriera di Legati. Una strada che lo porterà a vestire la maglia della FeralpiSalò, con la fascia da capitano al braccio. D’altronde, dopo aver giocato con il Milan di Carlo Ancelotti ed aver collezionato numerose presenze tra Serie C e Serie B, l’esperienza è l’ultima cosa che può mancare al difensore centrale. E così, nel match contro il Pescara è proprio lui a spingere la squadra mettendo a segno la seconda rete stagionale. La sfida è difficile, ma il capitano è pronto a prendere il timone della FeralpiSalò e puntarloverso la Serie B. In fondo, quando hai camminato nelle corti più importanti d’Europa, le sfide non sono ostacoli, ma obiettivi da raggiungere.

A cura di Jacopo Morelli