Entella-Pontedera, sfida amarcord: il precedente storico tra Lippi e Ventura

Due allenatori Azzurri hanno guidato le panchine delle due squadre

12 Febbraio 2022

Redazione - Autore

Una delle partite più affascinanti del 26° turno del girone B è certamente quella tra Entella e Pontedera, in campo domenica 13 febbraio alle ore 17:30. Oltre ad essere una sfida tra due formazioni che puntano al medesimo obbiettivo, i playoff, allo stadio Comunale di Chiavari andrà in scena una partita tra due delle squadre con più storia della Serie C, e non solo.

Entella e Pontedera, una lunga storia segnata dall’azzurro

Nate ad appena due anni di distanza l’una dall’altra (Entella 1914 e Pontedera 1912), la storia delle due squadre non si è intrecciata molte volte nel corso dei decenni. Non sono stati tanti gli scontri diretti che le hanno viste coinvolte l’una contro l’altra. Pochi ma buoni. Sulla panchina delle due formazioni sono passati negli anni moltissimi allenatori ma due, in particolare, rimarranno per sempre impressi nella memoria collettiva per aver scritto pagine indelebile della storia della Nazionale Italiana. In positivo e in negativo. Pontedera è stata l’alma mater di Marcello Lippi che, proprio con i toscani, ha diretto la sua prima panchina da professionista. Entella, invece, fu la seconda esperienza di Gian Piero Ventura. Allenatori d’eccezione che, dopo quei due scontri diretti, mai avrebbero pensato di legare indissolubilmente i loro nomi agli Azzurri.

Il primo Entella-Pontedera risale al maggio 1986, gara di ritorno del campionato di Serie C2 1985/86. In quell’occasione ad avere la meglio fu Ventura che si impose su Lippi con il suo “Entella Bacezza” per 2-0. Un risultato che permise ai liguri di scavalcare in classifica proprio il Pontedera e chiudere la stagione al quinto posto con 3 punti di vantaggio rispetto all’illustre collega. Da lì la storia dei due allenatori cambiò drasticamente. Lippi iniziò la cavalcata che lo avrebbe portato a conquistare il mondiale con l’Italia nel 2006 mentre Ventura cominciò la sua scalata verso la Serie A prima della debacle azzurra nel 2018, e quella mancata qualificazione al mondiale in Russia che ancora lo tormenta.