Ceravolo fa 100 gol tra i professionisti: il traguardo nel nome di Ronaldo

Momento magico per il bomber calabrese, vera arma in più del Padova

23 Dicembre 2021

Redazione - Autore

Una carriera sempre in grande stile quella di Fabio Ceravolo, attuale centravanti del Padova. Alla soglia dei 35 anni è arrivato un fantastico traguardo per l’esperto attaccante. Grazie al gol di martedì 21 dicembre, nella vittoria con il Renate, Ceravolo ha toccato quota 100 reti realizzate tra i professionisti. Un obiettivo raggiunto grazie ad una spiccata capacità di non accontentarsi mai. Ma soprattutto “ai tanti sacrifici, alla volontà, alla passione, all’istinto e anche alla fortuna“, come ha raccontato in prima persona sui suoi canali social. Questo è Fabio Ceravolo, un bomber di razza, forse di altri tempi, che vive ancora per il gol.

Credits Martina Cutrona

‘La belva’ di Locri con la valigia in mano

Conosciuto da tutti come ‘la belva’, soprannome con cui si fa amichevolmente chiamare dai compagni di squadra, Ceravolo ha calpestato davvero i campi di tutte le categorie professionistiche italiane. Uscito dal settore giovanile della Reggina, nella nidiata di talenti che ha fatto apprezzare al nostro calcio anche calciatori come Simone Missiroli e Nicolas Viola. Gli anni migliori li ha vissuti proprio in maglia ‘granata’, tra la Serie A e la B. Ma non solo. Anche le esperienze alla Ternana e al Benevento hanno rappresentato tanto per l’attaccante calabrese. Per restare in tema col suo soprannome, Ceravolo ha letteralmente sbranato le difese avversarie, andando sempre in doppia cifra nelle stagioni in cui ha vestito sia la maglia degli umbri che quella delle ‘streghe‘.

Fu anche tra i protagonisti della rinascita del Parma. Arrivò nel mercato invernale, dopo una prima parte di stagione difficile in Serie A al Benevento, e si mise in mostra segnando 7 gol in 18 gare. In Emilia, fin da subito, impazzirono per lui, e il bomber calabrese ripagò l’affetto segnando il gol nella partita decisiva contro lo Spezia per il tanto atteso ritorno in Serie A dei crociati. Proprio nel momento migliore, però, le cose presero una piega differente, tendente al negativo. Tra la stagione in Serie A a Parma e le due successive a Cremona (in Serie B), Ceravolo segnò solo 5 reti. Troppo poco per un attaccante del genere, abituato a cifre di gol ben più sostanziose. Rimasero in pochi a credere in lui, quando a chiamare fu Sean Sogliano, direttore sportivo del Padova. Ci volle poco a convincere il bomber calabrese, specialmente in un momento in cui Ceravolo esplodeva dalla voglia di rimettersi in gioco e riscattarsi.

Ceravolo passione Padova

E’ lui l’arma in più della formazione di Pavanel che cerca il tanto atteso ritorno in Serie B. Una squadra che nelle ultime stagioni ha sempre faticato a trovare un vero e proprio terminale offensivo. Una piazza storica che vive e sogna calcio. “Qui la città è stupenda, si vive benissimo. Parliamo di una piazza blasonata – aveva dichiarato Ceravolo in un’intervista ai nostri microfoni -. Dopo l’annata scorsa in Serie B, molto difficile da digerire, volevo essere utile alla causa e dare una mano per riprovare quest’anno a raggiungere l’obiettivo”. Sono 9 i gol finora messi a segno in 19 gare nel Girone A di Serie C. Lui che questa categoria l’ha assaporata quando era poco più che un ragazzo, ai tempi del Pisa nel 2007. Sì, ne è passato di tempo, ma il grado qualitativo delle squadre ha stupito il centravanti. “Devo dire che ho trovato un livello generale buono con squadre organizzate, guidate da allenatori preparati, con un’identità di gioco chiara. Questo mi rende felice. E’ una categoria che ha tanto seguito. Parliamo di un campionato in cui giocano tanti giovani italiani che dobbiamo valorizzare e che bisogna far crescere.” Ora i 100 gol tra i professionisti, un traguardo indimenticabile celebrato con una foto sui social in stile Ronaldo ‘il Fenomeno’, suo idolo e fonte di ispirazione fin da bambino. D’altronde sognare non costa nulla, chiedere a Fabio Ceravolo, il bomber dalla valigia in mano con il vizio del gol.

A cura di Tommaso Ferrarello