Ceravolo e i suoi quadri per la casa…del Padova: tra promesse e pop-art

Nell'intervista esclusiva a LaCasadiC, la Belva racconta il primo impatto con una città ed una piazza che sognano di ritornare finalmente in serie B. Senza dimenticare il lato artistico...

1 Ottobre 2021

Redazione - Autore

L’artista Fabio Ceravolo è ritornato a disegnar quadri per la casa…del Padova. E lo fa anche per LaCasadiC.com, in esclusiva. Che poi, a dirla tutta, fossero solo quadri. Perché Fabio, per gli amici la Belva, di perle nella sua carriera ne ha disegnate davvero tante. Quasi tutte su tela e in quel rettangolo verde. Il quasi che ci permettiamo di aggiungere viene naturale, perché anche ad un bomber-artista infallibile come Ceravolo capita di segnare il gol più bello di tutti o di portare alla vita il quadro più emozionante del mondo lontano dal campo e dalla tela. 

Quest’opera d’arte, ovviamente, porta un nome: “Si chiama Edoardo, ha un anno e dieci mesi. Lui è la miglior opera ed il miglior gol che abbia mai fatto. Una sensazione indescrivibile diventare padre”. Inizia così la chiacchierata con l’attaccante che ha finora siglato 3 reti con la maglia del Padova, spedendola al primo posto in solitaria a punteggio pieno. Un’esperienza che ha il dolce retrogusto della rivincita e arriva dopo montagne di gol in giro per l’Italia, con le maglie di Reggina, Ternana e Parma, tra le altre: “La possibilità di venire al Padova è nata negli ultimi giorni di mercato: a Cremona avevo un altro anno di contratto ma tra me e la società non c’era più quel feeling. Volevo rimanere in serie B, poi conoscendo il direttore Sogliano e parlando con lui mi ha convinto subito ad accettare Padova”.

Anche perchè la voglia di riscatto, dopo la parentesi Cremona, era davvero tanta: “Certo, in serie B dopo due anni difficili non percepivo negli addetti ai lavori la stessa voglia degli anni scorsi di investire su di me e mettermi al centro di un progetto. Insomma, non vedevo le prospettive per fare un’annata da protagonista in B. Quindi, dopo 3-4 incontri con il direttore sportivo Sogliano, ho accettato l’ipotesi. Qui la cittá è stupenda, si vive benissimo. Parliamo di una piazza blasonata. Dopo l’annata scorsa, molto difficile da digerire, volevo essere utile alla causa e dare una mano per riprovare quest’anno a raggiungere l’obiettivo”.

Ceravolo, il Padova e quel timore iniziale spazzato via subito

Avevo paura di trovare un gruppo di ragazzi sfiduciati, delusi dall’annata appena trascorsa e dalla finale playoff persa ai calci di rigore, dopo un campionato che li aveva visti in testa alla classifica a lungo – confessa Fabio nel suo racconto –  ho trovato invece quasi l’opposto: un gruppo solido, pieno di entusiasmo. Gran merito ce l’ha anche mister Pavanel, è stato molto bravo a creare l’ambiente giusto. I risultati ci stanno aiutando tantissimo e speriamo di proseguire ancora così”. 

Ad un calciatore di tale esperienza risulta quasi impossibile non chiedere un parere sull’impatto e sulle condizioni in cui ha ritrovato la serie C. L’ultima volta, pensate, nel lontano 2006 con la maglia del Pisa. Altri tempi e, per certi versi, un altro calcio: ”Non ho vissuto tantissimo la serie C nel corso della mia carriera ma ricordo bene l’esperienza al Pisa, anche se è passato un po’ di tempo”. Le differenze sono relative: “Devo dire che però ho trovato un livello generale buono e squadre organizzate, guidate da allenatori preparati, con un’identità di gioco chiara. Questa è una categoria che ha un seguito incredibile. Parliamo di un campionato molto importante, dove giocano tanti giovani italiani che dobbiamo valorizzare e che bisogna far crescere. Il livello sia tecnico che organizzativo mi sembra alto e di questo sono molto felice”.

Il bomber…pop che si ispira a Warhol e Lichtenstein

Ora, però, scopriamo anche il lato artistico di Ceravolo. Sì, perché come dicevamo in apertura l’altra grande passione di Fabio è l’arte. Nel tempo libero si diverte a dar forma a pensieri ed emozioni. E perché non chiedergli di legare qualche compagno ad un’opera ad arte? “No, dai, ancora no. Purtroppo per questo è ancora presto, sono qui da un mese circa soltanto. Non conosco bene tutti per dire chi legherei ad un determinato quadro. L’arte è la mia passione, amo i colori accesi e sono un grande amante della Pop-Art. Mi ispiro ad Andy Warhol e Roy Lichtenstein

Nessun compagno legato ad un’opera d’arte ma in compenso… “In compenso posso dire che ora ho la cornice della prossima opera, all’interno il quadro lo disegnerò a fine campionato, quando sapremo cosa abbiamo raggiunto e dove siamo arrivati. La cornice vi anticipo che ha un bell’impatto, ora dentro va messo il quadro giusto”. Un’autentica promessa, bomber. E appuntamento a fine campionato. Per un’altra grande opera d’arte firmata Fabio Ceravolo.