Immaginatevi ragazzini. Piena adolescenza, zero pensieri e soltanto un’unica voglia: giocare a calcio. Ecco, fino a 6 anni era questa la vita di Federico Gatti, difensore del Frosinone fino al 30 giugno, poi un futuro ancora tutto da scrivere alla Juventus. Un’esistenza destinata però a cambiare. “A 17 anni mio padre rimase disoccupato, così abbandonai la scuola per andare a lavorare”. Da ragazzino a uomo di casa è un attimo. “Facevo serramenti e murature. Mi svegliavo alle 3 del mattino per andare ai mercati”. Nelle parole riportate dalla Lega Nazionale Dilettanti, viene fuori il cuore e la personalità di un ragazzo che non ha mai smesso crederci. Una tenacia che l’ha portato a debuttare anche in nazionale nella partita di Nations League contro l’Inghilterra. L’arte di “rimboccarsi le maniche”: tutti a lezione dal professor Gatti.
“Tutto ciò mi è servito per farmi diventare la persona che sono oggi”. Sacrificio, passione e voglia di non arrendersi mai. Tre caratteristiche che Federico Gatti sembra avere nel DNA. Tanta gavetta alle sue spalle partendo dalla Promozione per arrivare fino alla consacrazione in Serie C e alla chiamata in B. Il primo a bussare è Guido Angelozzi del Frosinone. Primo colpo dei venti ufficializzati in estate dalla squadra di patron Stirpe. Biglietto da visita? La presenza, un metro e 98 di ragazzo pronto a divorarsi la categoria. Tant’è che dopo le prime gare lo stesso Angelozzi ha dichiarato: “Noi abbiamo un giocatore come Federico Gatti che in due anni sarà in Nazionale”. E ha sbagliato solamente sulle tempistiche, perchè meno di un anno dopo Gatti riceve la prima chiamata in azzurro dal ct Mancini ed esordisce al Molineux Stadium in Inghilterra-Italia, una partita che non sarà mai come le altre. Con la 3 che fu di Maldini sulle spalle, guida in maniera eccellente la difesa e si mette in tasca prima Abraham e poi Kane.
Chissà che non ha ripensato a tutto quello che ha passato, con la paura di non farcela ma al tempo stesso il desiderio di realizzarsi a tutti i costi. Federico non ha mai mollato. Sembrava non sentire la stanchezza delle tantissime ore di lavoro e trovava anche il tempo di fare ciò che ama: “La sera mi allenavo tra fango, ghiaccio e freddo”. Si, perchè il classe 1998 a quei tempi giocava con il Pavarolo, campionato di Promozione. Una stagione normale, ma alla fine culminata con la promozione in Eccellenza. Era il 2016 e per altre tre stagioni Gatti ha girovagato, in un saliscendi incredibile, tra Promozione ed Eccellenza.
La svolta è arrivata nel 2019: con la maglia del Verbania infatti, Federico viene promosso in Serie D. La stagione successiva è strepitosa: 22 presenze e 3 gol. Dopo l’ottima stagione in Serie D, per il giovane difensore centrale è tempo del grande salto. Ad attenderlo c’è la Pro Patria in C, con la quale disputerà una stagione da incorniciare: 34 presenze e 1 rete. Protagonista assoluto della sorpresa del girone A, guidata sapientemente da Ivan Javorcic, che ottiene il terzo posto nella classifica delle migliori difese dell’intera Serie C con sole 28 reti subite in 38 gare. L’impronta dell’allenatore croato, ora al Venezia, sul giocatore è stata evidente. Ma dalla Pro Patria in poi Federico ha capito che quella poteva essere veramente la sua strada. Ed è la dimostrazione di come scommettere su sè stessi a volte ripaga.
Da muratore a capo mastro. No, da muratore a prossima colonna della nazionale italiana e calciatore di Serie A. Si scrive Federico Gatti, si legge: crederci sempre.
A cura di Francesco Marra Cutrupi.
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