Fidelis Andria, la difesa sa far gol. Venturini: “Qui la mia seconda casa”

Intervista al difensore, a segno contro la Turris: 4 gol su 9 nella Fidelis arrivano dal reparto arretrato

28 Ottobre 2021

Luca Guerra - Autore

“What a goal, Andrea Venturini“: difensore di una Fidelis Andria che fa male anche (e soprattutto) con i componenti del reparto arretrato. Lo hanno scritto gli account social della Lega Pro, lo hanno pensato tanti dei presenti allo stadio Degli Ulivi domenica scorsa nell’1-0 dei pugliesi contro la Turris. Venturini, professione difensore, classe 1996, ha raccolto una respinta ai confini dell’area ospite e non ci ha pensato un attimo: stop di petto, destro al volo e traiettoria mortifera alle spalle di Perina. “L’ho rivisto una ventina di volte – sorride ai microfoni de LacasadiC.com – c’è stata una deviazione, ha inciso tanto ma si è notato poco. Tutti mi hanno detto ‘hai fatto un gran gol’ ma poi ho dovuto ammettere che il tocco avversario c’è stato“. Anche quelli dei compagni, a giudicare dalla rumorosa esultanza: “Mi sono girato, sono andato a correre verso la panchina. Anche io ho giocato poco in passato – spiega Venturini – ed è bello condividere con tutti la gioia. Un compagno mi ha dato uno spintone, 2-3 mi hanno placcato”. Un gol speciale, nella domenica del ritorno tra i titolari: “Direi che è stato tutto perfetto: quando il mister ha dato la formazione mi ha detto che giocavo perché aveva bisogno di uno che stesse sull’uomo. In campo è venuto tutto più facile, poi ho avuto la fortuna di trovare quel gol. Eravamo con tutta la linea difensiva sulla trequarti offensiva, vuol dire che stavamo interpretando bene il concetto di pressione alta”.

L’anno scorso è stata la migliore difesa d’Italia dalla D alla A, con appena 18 reti al passivo in un’intera stagione. Quest’anno i gol subiti dalla Fidelis Andria nel girone C di Serie C sono già 17, così i componenti del reparto arretrato stanno trovando un’altra via per contribuire: quella della rete. Non evitata ma realizzata. “Per salvarsi servono i gol di tutti: di solito li fanno gli attaccanti – spiega Venturini – io un gol all’anno l’ho sempre fatto. Spero di non essermi giocato il jolly troppo presto. Speriamo di concederne di meno noi difensori”. Benvenga all’Avellino, Sabatino al Taranto, Venturini alla Turris: le ultime tre reti della Fidelis sono state griffate da altrettanti difensori. Aggiungendo all’elenco anche il centro di Benvenga su punizione a Catanzaro, si scopre che la difesa ha fatturato quasi il 50% dei 9 gol sin qui realizzati dalla Fidelis. Un elenco completato da Bubas, Di Piazza, Casoli, Di Noia e Bolognese, tutti a quota 1. “Il ritardo nella preparazione può aver influito sul nostro rendimento ma la difficoltà maggiore è quella rappresentata dalla categoria. La differenza è nel girone, qui affronti gente che ha fatto Serie B e Serie A. Fino a qualche anno fa li vedevo in tv“.

Andrea Venturini festeggia la vittoria della Fidelis Andria contro la Turris

Venturini e la Fidelis Andria: il suo benvenuto al Sud

Quella di Andria per Venturini è stata la prima tappa al sud in carriera. Prima, tanta Emilia Romagna, a pochi chilometri da casa: settore giovanile del Cesena, la C a Santarcangelo, Ravenna e Rimini, con il trasferimento in D a Mantova. Estate 2020, valigia in mano e biglietto per la Puglia: ” Quest’anno spero di conoscere ancora meglio questa terra meravigliosa, l’anno scorso con il Covid non è stato semplice – ammette – vedere i tifosi allo stadio è entusiasmante”. Gli avversari più complessi, racconta, sono fuori dal campo. Precisamente, a tavola: “Sono innamorato di mozzarella stracciatella, poi il panzerotto e poi patate, riso e cozze. La cucina è simile per gusto ma ci sono dei piatti clamorosi“. Cucina che passione, insieme al cinema: “Ci andavo una volta a settimana, ora ho ripreso ad andarci una volta ogni 15 giorni”. Andria lo ha adottato, per il rendimento in campo e quella faccia pulita da difensore elegante. Non a caso, è stato il primo dei riconfermati nell’estate 2021:”Era inizio luglio e ho sentito la fiducia della società – racconta Andrea – a 10 giorni dalla fine dei playoff mi hanno chiamato e cercato. Mi hanno scritto anche tanti tifosi. In tutta sincerità mi sarebbe piaciuto avvicinarmi a casa ma alla fine il progetto Andria ha prevalso. Mister e direttore mi avevano fatto sentire importanti. Non sapevamo se saremmo stati in D o in C ed ero partito con l’idea di giocare la D. Poi le possibilità di giocare in C sono aumentate e ne sono stato fiero”.

“Meglio vincere di corto muso, oggi conta quello”

L’avvio nel girone C non è stato facile: 5 punti nelle prime 8 giornate ed esonero per mister Panarelli. In panchina ora c’è Ginestra: “Sicuramente ci ha responsabilizzato, dei problemi c’erano e il problema principale è che non siamo riusciti in fretta a individuarli e non abbiamo reagito facendo punti. Mister e staff sono stati i primi a pagare. Ci sono state difficoltà che avevamo messo in conto. Questo cambio può rappresentare una scossa emotiva“. Testa al Latina, prossimo avversario e ultimo a 8 punti con la Vibonese, a -1 dalla Fidelis: “In queste partite punti valgono doppio, si dice così? Sarà una partita tosta, difficile come tutte le altre. Puoi giocar bene quanto vuoi, noi pensiamo a non prenderne. Poi speriamo nell’episodio vincente. Meglio vincere di corto muso, oggi conta quello”. Anzi, come dicono ad Andria e Venturini ha imparato: “Ama veng“.