Dalla Lucchese al primo gol in Champions League con il Milan, Gabbia: “L’esperienza in C mi è servita tantissimo”

Storia di un difensore nato come mediano, ma maturato tecnicamente e tatticamente in Serie C

Matteo Gabbia Milan
27 Ottobre 2022

Redazione - Autore

Tra i punti di forza del Milan scudettato, c’è stato sempre e soprattutto il gruppo. Uno spirito collettivo capace di tenere botta nei momenti più duri, rendendo parte del percorso anche le seconde linee. Tra queste rientra Matteo Gabbia, cresciuto nel vivaio del Milan e con una parentesi in Serie C con la maglia della Lucchese. Ora il difensore, oltre al tricolore sul petto, indossa anche la patch sul braccio della Champions League. Prima da subentrato contro il Chelsea a Londra, e poi da titolare sempre contro i londinesi a San Siro. Pioli lo ha lanciato da titolare anche nell’importante sfida contro la Dinamo Zagabria in Croazia.

Lui ha risposto segnando il suo primo gol con la maglia del Milan. E per farlo ha scelto un modo tutt’altro che banale: la rete dell’1-0 che ha sbloccato la partita allo Stadio Maksimir. Gabbia non ha mai dimenticato il suo passato alla Lucchese in Serie C e lo ha ricordato anche dopo la partita vinta poi 0-4 dal suo Milan:Questa serata rimarrà impressa nella mia mente. È il secondo gol della carriera dopo quello in Serie C con la Lucchese, diciamo che è stata una serata diversa… Ricordo quando ero dall’altra parte ed esultavo da tifoso per i gol del Milan. Io sono stato tifoso, ero a San Siro e oggi si è realizzato un grande sogno per me. Quando vai in alcune realtà di devi ambientare. Ho cercato di lavorare bene in ogni squadra in cui sono stato, l’esperienza in Serie C mi è servita tantissimo. Tornassi indietro la rifarei. Sono contenuto che tutto quello che ho fatto mi ha portato qui”.

Matteo Gabbia

Gabbia e la crescita al Milan

Pur non avendo fatto tutta la trafila dalla più tenera età, Gabbia è maturato calcisticamente nel settore giovanile del Milan. Dall’Under 17 alla Primavera, il suo percorso gli ha permesso di iniziare a fare esperienza e allo stesso tempo prendere il feeling con l’ambiente rossonero. È proprio nella dimensione milanista, quella dell’Under 19, che Gabbia ha ricevuto la sua prima chiamata in prima squadra. Vincenzo Montella lo notò e decise di aggregarlo tra i grandi nel finale di stagione 2016/17, contro Roma, Cagliari e Atalanta. I tempi, però, per l’ex allenatore rossonero non erano ancora maturi, per questo decise di non regalargli l’esordio in campo. Lo trovò l’anno successivo in Europa League contro lo Shkendija. La prima grande porta aperta della sua carriera. Da quella porta, però, Gabbia non sarebbe entrato in una stanza del Milan. Non ancora. Anche se i colori erano gli stessi.

L’arte di saper soffrire

Nonostante l’esordio in Europa League, nella stagione 2018/19 Gabbia viene girato in prestito alla Lucchese. Un’altra esperienza a tinte rossonere, ma questa volta c’è la possibilità di crescere davvero, manovrando i fili di una difesa professionista. È proprio nelle fila più arretrate che sorprendentemente il classe ‘99 avvia la sua carriera tra i grandi, nonostante un passato nelle giovanili milaniste da mediano puro. Gabbia scopre che al di là di un mondo vincente come quello rossonero, esistono anche i momenti più duri. La Serie C è emblematica in questo, e con la Lucchese di Giancarlo Favarin, il centrale lotta per non retrocedere.

Lucchese

Probabilmente è dalle ferite rimediate con i toscani che Gabbia acquisisce la giusta mentalità vincente per giocare un giorno nel Milan. A suo modo, però, riesce a far galleggiare la squadra. Colleziona 29 presenze davanti alla porta difesa da Wladimiro Falcone, suo futuro avversario in Serie A. Tra queste, la più iconica resta quella contro la Carrarese, in cui oltre a marcare Tavano e Maccarone, due veterani del calcio, riesce anche a segnare il gol del 2-2. A fine anno la Lucchese è nel pieno inferno della zona retrocessione, ma riesce a risalire dall’ultimo girone, vincendo i playout nonostante il 19esimo posto. Il vero epilogo porterà poi la squadra a non iscriversi, ma sul campo Gabbia conquista un traguardo incredibile, guadagnato grazie al sangue, al sudore e alla voglia di diventare un vincente anche evitando le peggiori sconfitte.

Il ritorno al Milan, lo scudetto e la Champions League

Dopo la stagione con la Lucchese e un Mondiale da protagonista insieme all’Italia U20, che conclude al terzo posto, per Gabbia è il momento di tornare nella sua prima casa rossonera. Lì la musica è cambiata dopo l’annata in Serie C. Il centrale si è fatto le ossa e può guardare agli altri grandi con la testa alta. Non è un caso, infatti, se dopo pochi mesi trova l’esordio in Serie A contro il Torino, sostituendo Kjaer. Da lì gioca anche diverse partite da titolare, fino ad arrivare alla stagione 2021/22.

Nell’annata ormai già entrata nella storia, Gabbia ha collezionato solo 8 presenze. Tra queste, però, rientrano prestazioni fondamentali nell’economia dello scudetto. Le vittorie all’andata e al ritorno contro il Venezia, quella contro il Genoa e con la Roma, in quel 3-1 che ha fatto capire ai rossoneri che la possibilità di arrivare in cima fino alla fine del campionato ci fosse davvero. Sicuramente la gara contro lo Spezia, persa per 1-2, rimane l’unica pagina negativa della stagione di Gabbia. Un’annata tra le seconde linee, ma sempre importante. Tra i nomi incisi nella storia c’è anche lui, che magari riuscirà a farsi spazio ancora di più nei prossimi anni dopo le difficoltà nell’emergere. Sputare il sangue per crescere, come accaduto con la Lucchese. Intanto, però, si gode lo scudetto e la Champions League. E il primo gol con la maglia del Milan non lo dimenticherà mai. Perchè, sì, i sogni possono diventare realtà. E a ricordarcelo, ancora una volta, ci ha pensato Matteo Gabbia.