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Passione e studio, Gennaro Volpe: “Ho voglia di ripartire, il lavoro sul campo è l’unica cosa che conta”

Volpe Entella copertina

Gennaro Volpe - credit Virtus Entella - www.lacasadic.com

L’ex allenatore di Virtus Entella e Lecco è intervenuto ai microfoni de LaCasadiC.com per fare il punto della situazione. 

Passione e voglia di tornare a lavorare sul campo. Gennaro Volpe, ex fra le altre di Virtus Entella e Lecco, è pronto a ripartire da una nuova avventura, forte anche di un’esperienza importante maturata nel campionato di Serie C: “Sicuramente quando si parte dall’inizio si può programmare diversamente. Ti consente di costruire una squadra secondo le tue idee, e con le caratteristiche più conformi possibili al tuo modo di fare calcio”. 

Nel frattempo, qualche settimana fa, c’è stato un approccio abbastanza concreto con il Campobasso: “Sembrava una trattativa in dirittura d’arrivo, poi sono state fatte scelte diverse. Ma non ne faccio un problema, per me va bene così”. E ancora: “Sto affrontando questo momento con equilibrio e lucidità, ho tanta voglia di ripartire. Mi sento motivato e pronto per una nuova sfida, magari in un contesto dove ci sia fiducia, progettualità e il tempo per costruire qualcosa di vero. Il calcio è la mia vita, e non vedo l’ora di rimettermi in gioco”. 

Umile ma deciso, consapevole delle difficoltà che spesso può riservare il calcio: “Io ribadisco sempre un concetto: chi fa sbaglia, chi non fa giudica. Gli errori fanno parte del percorso di crescita, si può sempre trarre un insegnamento per il futuro. Ma può succedere solo a chi a lavora e si impegna al massimo,  tutte le esperienze che ho portato a termine mi hanno formato”. 

Poi la precisazione: “Io non cerco la ‘piazza’, ma solo un progetto fatto di coraggio, idee, e voglia di crescere insieme. Un contesto che punti sul lavoro quotidiano e, magari, anche sulla valorizzazione dei giovani, che sono il vero motore quando bisogna costruire qualcosa. Non cerco scorciatoie, ma un percorso che possa portare ai risultati attraverso il lavoro sul campo. Questa, per me, è l’unica cosa che conta”. 

“Lecco? Esperienza poco fortunata, ma importante”

Tornando al presente, invece, c’è anche spazio per un resoconto sui mesi vissuti a Lecco : “È una piazza importante, con una grande storia e una bella tifoseria. Per me è stata un enorme opportunità, ma anche una sfida difficile. Purtroppo la stagione non è andata come si sperava. Siamo partiti con entusiasmo, ma siamo stati subito colpiti da una serie impressionante di infortuni. Abbiamo perso giocatori chiave nei momenti cruciali, e questo ci ha costretto a cambiare spesso assetto, uomini e idee in corsa”. E anche il mercato di gennaio ha portato cambiamenti importanti: “Sì, è vero. A gennaio ci sono stati tanti movimenti (22, ndr) sono entrati tanti giocatori nuovi e tanti che erano con noi sono andati via. Questo fattore ha spezzato un po’ la continuità del lavoro. Abbiamo dovuto ricostruire la squadra in corsa, in poco tempo e dentro un campionato molto competitivo. Non è facile creare automatismi, chimica e spirito di gruppo in poche settimane”. 

Prosegue: “Ma credo che ogni passo, anche quello più faticoso, serva a migliorare. Non ho rimpianti, perché so di aver dato tutto, con serietà e senso di responsabilità”. Un percorso fatto di risultati importanti che, solo due anni fa, lo ha visto sfiorare la Serie B con la Virtus Entella: “Io alleno da diversi anni, è bellissimo, ma forse si tende a dimenticare troppo in fretta. Le cose non possono andare sempre bene, possono verificarsi alti e bassi. I buoni campionati fatti con l’Entella restano”. 

Credit: Calcio Lecco 1912
Credit: Calcio Lecco 1912

“Un’esperienza mancata è sempre un rimpianto”

Un’esperienza vissuta può essere un insegnamento, un’esperienza mancata è sempre un rimpianto. Questo è un concetto che ripeto spesso, da ogni situazione si può trarre qualcosa di utile, bisogna sempre provarci”. Un pensiero chiaro, maturato nel corso degli anni, e proposto anche durante le sue avventure in panchina: “Sono una persona che riflette tanto, cerco continuamente di migliorarmi, e ai ragazzi che alleno ribadisco sempre che una cosa fatta bene si può fare sempre meglio”. 

Sul futuro: “Sono giovane, ma ho già vissuto esperienze che mi hanno fatto crescere tanto, anche nei momenti difficili. Non cerco solo una panchina, ma un ambiente dove si possa davvero lavorare e crescere insieme, giorno dopo giorno. E soprattutto, vorrei gente affamata, come me. Nel calcio si cade e ci si rialza, conta come reagisci, non quante volte cadi. Oggi riparto con più forza, più consapevolezza ma con la stessa passione di sempre”.