Credit: Giugliano Calcio 1929
Il Giugliano sceglie l’esperienza. L’attacco dei campani potrà contare sui gol del “pifferaio magico” Federico Piovaccari, giocatore classe 1984 con all’attivo 134 gol in 471 presenze in carriera. Spagna, Cina, Australia e Romania fino alle reti segnate in Serie B e Lega Pro. Dopo le due parentesi prima a Pagani e poi a Messina, l’ex Cittadella è pronto a riprendersi la scena sempre nel Girone C di Serie C. E lo ha fatto sin da subito segnando già tre gol in queste prime sei giornate di campionato.
Il calore del sud sicuramente è rimasto nel cuore di un lombardo doc di Gallarate. Due esperienze con la Paganese e il Messina hanno sicuramente segnato la decennale carriera di Federico Piovaccari, conclusasi con la salvezza ottenuta in Sicilia. Ora è già un pilastro del Giugliano, formazione appena neopromossa dalla Serie D e con l’obiettivo di mantenere la categoria. L’attaccante è esperto per le tante salvezze ottenute sul campo. Indimenticabili gli anni vissuti a Cittadella, quando con 23 gol salva praticamente da solo la squadra veneta in Serie B. Inoltre, per Piovaccari si tratta della sua seconda esperienza in Campania dopo quella dello scorso anno a Pagani.
Il bomber ex Steaua Bucarest ed Eibar ha contribuito alla salvezza. Sotto la guida di Ezio Raciti i giallorossi hanno ottenuto punti su punti e hanno abbandonato la zona playout.
Dopo il suo primo gol siglato nel 2-0 contro il Potenza al San Filippo, il secondo è stato ancora più pesante. Ha segnato al 92′ al Partenio-Lombardi di Avellino, pareggiando una partita che sembrava persa per il Messina. Una rete decisiva che ha evitato la sconfitta e che ha regalato un punto determinante per la corsa salvezza. A fine stagione nei profili social l’attaccante ha dichiara: “Nessuno si scorderà né si deve scordare quello che questo gruppo ha fatto. Si chiude la stagione, una delle mie tante, ma vi posso confermare che mai è stata così gratificante sotto l’aspetto umano. Grazie Messina e grazie al mio magnifico gruppo…”
Piovaccari in un’intervista a Gianlucadimarzio.com ha rilasciato qualche curiosità legata al suo passato ed in particolare all’esperienza in Spagna al Rayo Vallecano, facendoci anche capire quale sia il suo tipo di gioco preferito: “Sono venuto qui per l’allenatore, Paco Jemez, lo definisco un po’ Carlo Muraro, che è stato il mio primo allenatore nel mondo del professionismo alla Pro Patria, un po’ Zdenek Zeman. Nei modi di fare è ruvido, rigido, diciamo severo. Si fa rispettare e rispetta chi è leale e sincero con lui e con il gruppo” – aveva dichiarato l’attaccante. Il pifferaio ha poi proseguito: “La squadra si diverte praticando il suo calcio, 4-3-3 fatto di verticalizzazione e possesso. L’altro giorno, riguardando una partita, ci ha detto che il 65% di possesso palla era troppo poco, lui vuole minimo il 70 sempre”.
L’attaccante nato a Gallarate racconta poi di aver giocato con grandissimi campioni, a partire da Bonucci, suo grande amico: “E’ stato uno dei pochi compagni di squadra che, a Treviso, è venuto a trovarmi in ospedale quando è nato mio figlio Andreas. Poi allenamenti, passeggiate, spritz”. Continua poi con Icardi e Handanovic, fino ad arrivare ad Adriano: “A 18 anni sono passato dalla Serie D, dove giocavo in mezzo alla terra, alla perfezione della Pinetina. A gennaio arriva questo brasiliano che in un’amichevole tra Primavera e prima squadra, prende palla di spalle, si gira e spara un missile in rete. Un fulmine a ciel sereno che mi ha lasciato senza parole”.
A cura di Federico Rosa
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