L‘Avellino dall’approdo in panchina di Michele Pazienza ha decisamente cambiato passo. Ha conquistato 26 punti in 11 partite, frutto di 8 vittorie, 2 pareggi e un’unica sconfitta contro il Messina. Si trova ora in seconda posizione, a soli due punti dalla vetta. Un rendimento incredibile sia dal punto di vista difensivo – appena 4 gol subiti, sui 7 totali – e, soprattutto, un super rendimento offensivo. I campani registrano infatti il secondo miglior attacco, con 21 gol, pur non essendo andati in rete nelle prime tre giornate. Delle 21 marcature messe a segno, 7 portano la firma di Gabriele Gori: il jolly di Pazienza, ottimo per qualsiasi circostanza.
Era arrivato negli ultimi giorni di calciomercato il classe 1999 fiorentino. Il presidente D’Agostino lo aveva voluto fortemente per rimpolpare ulteriormente un reparto punte composto già da Patierno, anche lui arrivato in estate, Marconi e Sgarbi. E Gabriele non ha tradito le attese, nonostante una partenza a rilento. Nelle prime sei infatti è rimasto a secco e solamente una volta è partito titolare, alla quarta giornata contro il Sorrento. Gli è stata concessa da Pazienza una seconda occasione per partire dal primo minuto contro il Potenza e da quel momento è stata magia. Doppietta nei primi 16 minuti e partita messa in ghiaccio, terminata poi 4-1 per i biancoverdi. Ha segnato il 2-1 finale due giornate più tardi col Monterosi, per poi andare sempre in rete nelle ultime tre uscite. Ha firmato il raddoppio al Massimino di Catania, ha pareggiato i conti con il Francavilla e poi lo scorso week-end l’apoteosi a Brindisi: assist a Mulé per lo 0-1 e doppietta. 7 gol in 7 partite. Numeri strepitosi. L’aspetto che balza agli occhi è l’importanza dei suoi gol. Gori è andato a segno sempre in momenti decisivi, regalando punti importanti alla propria squadra. Leader e trascinatore, lo si può definire così in queste ultime uscite. Si parla di un giocatore che a 24 anni registra già 94 presenze e 14 gol in B con Foggia, Vicenza, Livorno e Reggina – squadra da cui arriva. Non dovremmo esserne troppo stupiti. Ad oggi però sorprende la sua straordinaria continuità.
Le sue qualità non sono mai state in dubbio. Ciò che è mancato fino a ora all’ex Fiorentina è un rendimento costante. Fatto che si sta realizzando appieno ad Avellino. In 13 giornate è già a soli due gol dal suo record di marcature in stagione singola, 9 realizzate con l’Arezzo in C nel 2018/19. Un primo scorcio di stagione memorabile, che gli permette di essere secondo nella classifica marcatori del girone C, al pari con Starita. Davanti a lui solo uno scatenato Jacopo Murano. Non aveva mai iniziato così e chissà cosa potrebbe succedere se diventasse una pedina intoccabile dello scacchiere di Pazienza. Già, perché ciò che non abbiamo sottolineato fino a questo momento è che Gori non è ancora un titolare fisso. Solamente in 5 occasioni su 13 è partito nell’undici iniziale. Per ora è un magnifico jolly e all’Avellino va bene così.
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