Guiebre, che storia: “Il calcio non ti porterà a nulla”, gli dicevano. Ora sogna la B

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3 Maggio 2022

Redazione - Autore

Il sogno si chiama Serie B, la certezza per il Monopoli è invece Abdoul Razack Guiebre. 24 anni il prossimo 17 luglio, tanta voglia di mettersi in mostra e soprattutto l’umiltà del campione. La sola che alla fine permette di arrivare in alto. E di strada l’esterno del Burkina Faso ne ha fatta tanta, fino alla Serie C, che per lui non può e non deve rappresentare un punto di arrivo. A Marzo, il terzino ha pure esordito con la maglia del suo paese, giocando un’amichevole di prestigio contro il Belgio. 

Le prime difficoltà, poi il coraggio di un ragazzo d’oro

Ragazzo introverso, inizialmente molto timido, come quasi tutti quelli che, in punta di piedi, arrivano nel nostro campionato. Poi si è sbloccato, con le parole e e soprattutto con i piedi: 10 sono stati gli assist forniti ai suoi compagni in questa stagione, per 34 volte Colombo lo ha schierato titolare. Una presenza, anche in questi Playoff, dove il “suo” Monopoli è riuscito a pareggiare contro il Picerno e ad accedere al secondo turno della fase nazionale. Adesso la Virtus Francavilla all’orizzonte, per stupire ancora e farsi notare. Come se già non lo avesse fatto, il ragazzo scappato con la sua famiglia dal suo paese d’origine. Guiebre è fuggito per la voglia di giocare a calcio e coronare il suo più grande sogno. Contro i dettami del padre, che non voleva diventasse calciatore perchè “il pallone non porterà a nulla”.

Guiebre, salvato dallo sport più bello

Niente affatto, Guiebre si guarda intorno e comprende che l’unica via percorribile è calciare un pallone. Allora comincia il viaggio, non senza buche, frenate, momenti di rassegnazione. Tutto inizia dal Meldola, in Eccellenza. Poi tre stagioni al Rimini dal 2016 al 2019. Quindi l’importante traguardo della Serie C. Sembra esserci luce, speranza. Ma al Rieti cominciano i problemi: solo 9 presenze, di cui 3 da subentrato. Sarebbe la fine, se non fosse che il cuore di questo ragazzo batte più degli altri. Nel 2020 guarda i colleghi giocare dal divano di casa sua, da svincolato e con mille pensieri per la testa, tra cui quello tragico del ritiro dal calcio, la sua più grande passione. Poi la vita lo ha salvato, ci ha pensato lo sport più bello del mondo a dargli una seconda possibilità. Arriva la chiamata del Monopoli, in Serie C. Poi quella della sua Nazionale. Per Guiebre è tanto ma non è tutto. Ne saranno infatti certi i tifosi pugliesi, che questo è solo l’inizio di un grande viaggio.

Un sogno in 4 anni

In Nazionale, contro il Belgio, sarà anche il giocatore che concluderà di più verso la porta avversaria, da quinto di sinistra in un centrocampo a 5. A Monopoli lo apprezzano, lo amano. Hanno stimato da subito la sua umiltà, la sua voglia di mettersi a disposizione. E adesso sogna la Serie B con la squadra di Colombo, che ha faticato contro il Picerno ma avrà ancora l’opportunità di andare avanti con un pareggio contro la squadra di Caneo, altra rivelazione nel Girone C di Serie C. I sogni sono desideri e, a volte, anche realtà. In 4 anni il ragazzo scappato dalla sua terra ha dato una lezione di vita. E ora è pronto a spiccare il volo verso lidi più prestigiosi.

Di Manuele Nasca