Iemmello torna a casa: dalla doppietta a San Siro a Catanzaro

Re Pietro torna nella sua città natale

16 Marzo 2022

Filippo De Gradi - Autore

Lui con la maglia dell’Inter assieme agli altri due. Sebastian e Giuseppe Giovinco a far da spalla, in quella che per tutti è casa. “Potrai girare tutti gli angoli del mondo, ma niente sarà mai come casa tua.” Non esiste frase migliore per descrivere il ritorno di Iemmello a Catanzaro. Pietro è tornato a casa. O meglio, Re Pietro. Nelle prime apparizioni con la nuova maglia, non è riuscito a lasciare il segno. Ma alla prima da titolare contro il Messina, nel corso della 32′ giornata, ha timbrato subito il cartellino con la prima rete in maglia giallorossa. Il bambino che girava per Catanzaro è diventato grande. Nella vita e nel calcio. Si è fatto strada a suon di gol. Una strada che lo ha riportato dove tutto è cominciato. Una scelta di passione. Un gesto d’amore. Un ritorno. Al futuro.

Gli inizi alla Fiorentina e l’esordio a Vercelli in Serie C

La storia di Pietro Iemmello inizia proprio nella sua città natale. Il piccolo Pietro e il pallone. Un amore a prima vista. Ed è proprio tra le vie e sui campi di Catanzaro che muove i suoi primi passi nel calcio. E, soprattutto, segna i suoi primi gol. Le doti sono indiscusse. Tanto buone da portarlo, a 14 anni, lontano da casa. La destinazione è Firenze. Nelle giovanili della Fiorentina gioca, cresce, segna e vince. Un Campionato Allievi Nazionali e una Coppa Italia Primavera. 

Arriva, quindi, il momento del salto tra i grandi che arriva nella Pro Vercelli. 60 presenze e 13 gol tra Serie C e Serie B. Un impatto niente male. Lo Spezia decide quindi di acquistarlo per poi girarlo in prestito prima a Novara e poi, di nuovo, alla Pro Vercelli.

La consacrazione a Foggia grazie a De Zerbi

Ed è proprio in Puglia che arriva la vera consacrazione per Iemmello. Arrivato quasi da sconosciuto, impara subito a farsi apprezzare dal pubblico dello Zaccheria. Un’amore ricambiato perchè lo stadio torna a riempirsi. Un matrimonio perfetto. Come quello con il suo allenatore. Il suo vero padre calcistico, Roberto De Zerbi. I due si intendono, si amano e si rispettano. In campo, ma anche fuori. Grazie ad una passione in comune, quella per Vasco Rossi. De Zerbi insegna. Foggia lo incita. E Pietro segna. 16 gol in 35 presenze in Serie C. Tutto fila liscio.

In estate, però, Iemmello è tornato allo Spezia che vuole girarlo in prestito al Lanciano. Pietro, diventato ormai Re, si impunta e fa di tutto per tornare a Foggia. Un gesto che fa innamorare ancora di più il pubblico dello Zaccheria. Le dimostrazioni di amore per lui sono infinte e lui ricambia segnando 24 gol in 32 partite e diventando capocannoniere. Vince anche la Coppa Italia Lega Pro e regala al Foggia i playoff. Una stagione quasi perfetta conclusa nel peggiore dei modi. La sconfitta in finale contro il Pisa gli vede sfumare la B davanti agli occhi. Una favola senza lieto fine.

L’arrivo di Iemmello in Serie A

La fine a Foggia segna un nuovo inizio. Re Pietro fa il suo esordio in Serie A, con la maglia del Sassuolo. Una stagione di luci e ombre. L’esordio arriva a Torino contro la Juventus. Il primo gol nel massimo campionato lo segna proprio ad una squadra calabrese, il Crotone. Da li in poi sette mesi di ombre e digiuno. Ma Re Pietro non ci sta e decide di riaccendersi. E lo fa sulle note di Roberto Vecchioni. Il 14 maggio 2017 di Iemmello si intitola proprio Luci a San Siro”. Con una doppietta illumina nella Scala del Calcio contro l’Inter, squadra di cui è tifoso sin da bambino, regalando ai suoi la vittoria. Non contento si ripete anche contro il Cagliari.

La stagione successiva rimane in Serie A e si dirige a Benevento. I colori giallorossi ricordano quelli di casa sua, il Catanzaro, e oltretutto in Campania ritrova De Zerbi. Questa volta, però, è tutt’altro che un successo solo 2 gol che non riescono ad evitare la retrocessione in Serie B.

Tra luci e ombre, il titolo di capocannoniere in Serie B

Pietro, da poco diventato papà, decide di tornare nella “sua” Foggia per ritrovare serenità. L’ennesima scelta di cuore di un uomo ricco di passione. Una scelta d’amore che non viene ripagata dai risultati sul campo. Il Iemmello bis è deludente. 7 gol e la retrocessione in Serie C. Re Pietro decide allora di ri-partire. Direzione Perugia. Operazione riscatto. Due annate deludenti e pochi gol. Troppo tempo per uno come lui. In Umbria ritrova serenità e fiducia tradotte in 19 gol. 9 su 9 dal dischetto. Implacabile. A fine stagione si porta a casa il titolo di capocannoniere in Serie B. E’ il ritorno del Re. Ma la sua carriera continua ad essere di luci e ombre e un’annata spettacolare viene macchiata dalla retrocessione del Perugia. Per Iemmello è la terza consecutiva. Decide così di cambiare ancora aria. Questa volta il più lontano possibile. La destinazione è Gran Canaria. Al Las Palmas resta solo 6 mesi. Il ritorno in Italia avviene grazie al Frosinone che lo acquista a titolo definitivo. Due parentesi, quella spagnola e quella romana, ampiamente al di sotto degli standard di Iemmello.

Ed è cosi che Pietro è tornato indietro. Nella sua casa. Un ritorno alle origini per ritornare al gol. L’ennesimo strappo della sua carriera. Una decisione che non ha accettato repliche. A nulla sono servite le offerte delle pretendenti. Ancora una volta Iemmello ha scelto la passione. Ha seguito il cuore. Ora è arrivato il momento di realizzare il sogno di una vita. Portare la sua città dove ha sempre desiderato. Regalare una favola alla città del suo cuore. Questa volta, magari, con un lieto fine. Re Pietro e Catanzaro. O meglio, come direbbe lui citando Vasco Rossi, “Io e te, come nelle favole”.

A cura di Filippo De Gradi