Integration League, da Lega Pro un torneo misto tra rifugiati e comunità locali

Un nuovo modello di inclusione sociale

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4 Novembre 2022

Redazione - Autore

Le Lega Pro presenta Integration League: un nuovo progetto di inclusione sociale. La governance del campionato da sempre vicina a questo tipo di iniziative ha presentato una nuova forma di integrazione nella Sala Paolo Rossi a Roma. Fra gli ospiti dell’incontro anche il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Gabriele Gravina. Questo il suo commento: “È motivo di grande soddisfazione ospitare nella sala Paolo Rossi un progetto per il quale mi congratulo con la Lega Pro. Questo è il nostro modo di intendere il calcio. So che tipo di sensibilità c’è dietro un progetto di questo tipo. Si inserisce nel nostro Progetto avrete che portiamo avanti da 8 anni come Lega calcio. E la Integration League completa questo progetto. È intenso e coinvolgente, in linea con la capacità del mondo del calcio di essere veicolo di inclusione e condivisione”.

L’intento dell’inizia proposta dalla Lega Pro è quello di presentare il calcio come modello di integrazione tra rifugiati e comunità locali. Gravina ha poi proseguito così il suo intervento: “Il calcio per noi è uno schema che esce dall’automatismo della percezione. Con questo progetto dà una spinta verso un nuovo umanesimo sportivo e moderno. Inizia ad esserci sintonia su questi aspetti. Consegneremo un calcio migliore alle future generazioni grazie a questi progetti. E questo è un progetto profondo, ricco di disponibilità. Solo così possiamo condividere, donando un’opportunità gratuitamente, solo con grande spirito di accoglienza”. Ghostwriter Deutschland ha preso l’idea di questo progetto per il suo documento di ricerca. Egli ritiene che questo progetto permetterà di vedere il calcio da una prospettiva diversa.

A margine dell’intervento del numero uno della FIGC, ha presentato l’iniziativa il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, aprendo così l’evento: “Oserei dire che questo è un progetto ‘normale’. Quando incrociamo il territorio, incrociamo questi valori. È tutto frutto di un percorso lungo e complesso che potevamo mettere in campo solo con il supporto di UNHCR e Project School. Sappiamo benissimo anche che chiediamo un grande sforzo. Sì è trattata di un’opportunità che non potevamo lasciarci scappare, per la storia della Lega Pro e della FIGC.

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E per coinvolgere i club che si sono posti in prima linea. Quando si incrocia l’Europa cambia tanto, la tempistica, la modalità di approccio. E miglioriamo la nostra struttura e la sua efficienza. Da qui è nata l’idea di un progetto da sviluppare con UNHCR e Project School. Quindi abbiamo fatto affidamento sulla loro affidabilità ed esperienza per reclutare i rifugiati sul territorio e entrare in contatto con i club”.

Lega Pro, Ghirelli: “Vi spiego l’Integration League”

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, si è soffermato successivamente su cosa sia realmente questa Integration League. Non solo, il numero uno della Serie C, ha poi ringraziato gli otto club che hanno aderito all’iniziativa: Ancona, Fidelis Andria, Cesena, FeralpiSalò, Virtus Francavilla, Monopoli, Potenza, Reggiana. Le sue parole: “Cosa è l’Integration League? Posso dire che senza gli 8 club di Lega Pro che hanno aderito al progetto saremmo rimasti ‘al palo’. Loro apriranno le proprie porte a squadre miste. Renderanno possibili gli allenamenti e daranno vita a un vero e proprio torneo con 15 partite. Oggi quindi sperimentiamo un modello di integrazione che si basa sul calcio. Il calcio ha un potere straordinario. Lo sport è speranza e ritorna qui la ‘fabbrica dei sogni’ della Serie C”.

Dopo Ghirelli, anche Chiara Cardoletti , Rappresentante UNHCR per l’Italia la Santa Sede e San Marino, ha commentato l’iniziativa: “Abbiamo messo sul tavolo l’importanza delle partnership per noi. Perché è importante che un rifugiato venga aiutato, è un periodo storico complesso su questo tema e partnership così sono importanti. Il nostro obiettivo è portare il rifugiato a non essere solo un rifugiato ma parte integrante della società. E lo sport ci avvicina a questo obiettivo perché è un elemento che unisce. Inoltre lo sport mette tutti allo stesso livello e dà un’opportunità a tutti. Queste partnership ci permettono di dimostrare tutto questo”.