Juve Stabia, Andrea Langella: “Sogno di portare questa squadra ai grandi livelli. Fiero di Lovisa e Pagliuca”

Le parole del presidente gialloblù ai microfoni de LaCasaDiC

28 Ottobre 2023

Carlotta Parisi - Autore

Portare questa squadra ai grandi livelli e poter giocare su palcoscenici di prestigio è un sogno che speriamo, un giorno, possa diventare realtà”. Di chi si tratta? Della Juve Stabia del presidente Andrea Langella. La squadra di Castellammare occupa stabilmente la vetta del girone C, in 10 giornate hanno raccolto 21 punti e solo 5 gol subiti. Numeri simili a quelli delle migliori squadre d’Europa. I ragazzi di Pagliuca con umiltà e testa bassa hanno fisso il loro primo obiettivo: la salvezza. Certo, ma sognare in grande non costa nulla e lo dimostrano anche le parole del numero uno dei gialloblù rilasciate ai microfoni de La Casa di C: “Dobbiamo pensare sempre a noi stessi. Abbiamo allestito una squadra giovane, fatta prima di uomini e poi di calciatori di grande livello: una squadra di bravi ragazzi. L’impegno che riescono a mettere sul terreno di gioco è frutto di professionalità e spirito di sacrificio. Hanno capito da subito e gli è stato trasmesso da subito cosa vuol dire essere alla Juve Stabia. Ora noi stiamo cavalcando questo sistema, sperando di ottenere qualche successo, sognando ancora di più rispetto a quanto visto finora”.

Langella: “Avvio di campionato inatteso, sono felice”

In un girone che vede numerose squadre in lista per la promozione in Serie B, la Juve Stabia è quella che ha attraversato una forte rivoluzione, a partire dall’arrivo del ds Lovisa. Il presidente dei gialloblù, però, è assolutamente soddisfatto di quanto fatto vedere fino a questo momento: “La squadra è stata completamente rivoluzionata e dobbiamo ringraziare il nostro direttore Lovisa. Matteo è un ragazzo meraviglioso. L’ho incontrato quando avevo quasi scelto il nuovo ds, poi è arrivato lui e la forza di mettersi in gioco che aveva negli occhi, soprattutto in una piazza del genere, mi ha convinto a virare su di lui. Il nostro obiettivo principale era patrimonializzare: su 30 giocatori, 27 sono di nostra proprietà. Ma soprattutto volevamo creare una squadra giovane, punto di partenza da sempre del mio progetto, amalgamandola con giocatori di esperienza. Mister Pagliuca ha fatto il resto con il suo modo di giocare e con i suoi schemi, un allenatore che sta mettendo sul campo tutta la sua esperienza”.

Si, avete sentito bene. Su 30 giocatori, la Juve Stabia detiene il cartellino di 27 giocatori, solo Thiam Folino e Marranzino sono in prestito. Uno dei primi propositi della gestione Langella è stato rispettato. E sull’andamento e gli obiettivi stagionali mantiene saldamente i piedi sulla terra: “L’obiettivo è sempre stato chiaro, noi dobbiamo raggiungere la salvezza! Questa squadra deve crearsi un’ossatura forte per poter competere nel corso degli anni ad alti livelli. Riguardo a questo avvio di campionato posso dire che sono davvero felice. Anche perché la ristrutturazione societaria, con l’inserimento di figure di primo piano come il direttore generale Ferdinando Elefante, il club manager Sebastiano Vaia che si affiancano all’operato ottimo dell’amministratore Filippo Polcino, fanno si che il nostro club cresca sempre più anche sul piano extra campo. Figure professionali, che si vanno ad aggiungere ai dirigenti attualmente presenti, che lavorano con un intento comune”.

“Il momento più bello è quello che nei miei sogni deve ancora arrivare”

Alla fine è così, anche agli adulti sognare non costa nulla e chi non vorrebbe vedere la propria squadra calcare i campi più prestigiosi d’Italia? Andrea Langella vola basso, ma anche lui ha qualche sogno nel cassetto da quando è ai vertici della Juve Stabia: “Io sono diventato presidente nella stagione 2018-2019 precisamente a novembre quando la squadra giocava il campionato di Serie C. A fine stagione ho avuto la gioia di festeggiare la promozione in B. La serie B a oggi è sicuramente la prima gioia, ma per me il momento più bello deve ancora arrivare. Purtroppo con l’avvento del Covid, la squadra non ha retto e siamo retrocessi per un punto. Ripartiamo da qui, il sogno è sempre quello un domani di giocare su palcoscenici di prestigio, ma dobbiamo restare con i piedi per terra, essendo ben coscienziosi del fatto che sarà molto difficile poter render questo sogno realtà”.

Le idee sono chiare, gli obiettivi anche. Andrea Langella parla della Juve Stabia come se fosse una figlia e non può che augurarsi il meglio per questa piazza: “Questa è una squadra piena di storia ed è un patrimonio per questa città. Potrebbe fare molto di più rispetto a quello che fa ma i campionati sono difficili da giocare sia dentro che fuori dal campo. Sotto il profilo economico, spesso diventano insostenibili per il dispendio di risorse che c’è. In Serie C, fino a che non ci sarà una vera e propria riforma, ci si rimette solamente tanto denaro. Soprattutto in questo momento, nel quale sono solo al timone di questa società, c’è bisogno sempre più di fare sacrifici, cosa che non mi spaventa, ma allo stesso tempo è difficile da sostenere. Questo è un girone difficile, forse negli ultimi 20 anni è il più competitivo. Ci sono tante squadre che hanno speso tanto per rinforzarsi ed è un peccato che solo una o massimo due con i playoff possa essere promossa e giocare in Serie B”.

Andrea Langella: “CURVA SUD CASTELLAMMARE DI STABIA nella curva del Psg? Motivo di orgoglio”

E si, si potrebbe dire che la tifoseria della Juve Stabia sia internazionale. Gli ultras, infatti, erano presenti nella curva del PSG nella sfida di Champions League contro il Milan. Questo è stato motivo d’orgoglio per il presidente Langella: “La nostra curva e i nostri ultras sono eccezionali. Non solo sono gemellati col PSG, ma anche con tante altre squadre. Vedere in giro per i campi lo striscione “CURVA SUD CASTELLAMMARE DI STABIA”, per me è motivo di orgoglio. Vorrei che questo potesse accadere in tanti altri stadi ancora del palcoscenico internazionale”.

E sul suo rapporto con i tifosi: “Il rapporto con i tifosi è straordinario. La curva è parte integrante del club: fanno chilometri su chilometri in tutta Italia. È sempre vicina alla squadra sia che ci sia freddo, pioggia, sole e caldo. Nel derby vinto contro la Turris al ritorno c’era una felicità per tutte le strade. Il Viale Europa era pieno di tifosi che ci aspettavano per festeggiare. Non mi aspettavo che un successo di un derby portasse a quello che ho visto”. Non manca un appello in vista della partita di domenica contro il Latina: “In questo momento più di ieri dobbiamo stare vicino la squadra perché la squadra ha bisogno della pressione del tifo e di questa carica di energia e di amore per continuare a lottare e raggiungere il nostro obiettivo”.