Dai primi passi tra le strade di Dakar ai tredici gol col Taranto: la storia di Kanoute

Il senegalese è a quota 13 reti in campionato: la carriera del classe '93

19 Febbraio 2024

Alessia Albani - Autore

Nella stagione 2023/2024 leggere il nome di Kanoute sul tabellino dei marcatori non è più una novità. L’attaccante classe 1993 ha segnato anche contro il Crotone nel 2-2 finale, lasciando di fatto il segno con una preziosa doppietta. Tredici centri in campionato e -4 dal capocannoniere del girone C Murano. Questa è nettamente la miglior stagione in carriera dal punto di vista realizzativo. Non aveva mai superato i 9 gol in un’unica annata ed è il vero trascinatore di questo Taranto di Capuano. Per lui 5 gol nelle ultime 5 partite. Il senegalese è andato a segno contro Benevento, Monterosi, Giugliano e Crotone. Ora andiamo a ripercorrere tutte le tappe della sua storia.

credit: Taranto Football Club 1927 – Walter Nobile

Kanoutè: la carriera

Mamadou Kanoute è ormai un veterano della Serie C: per lui sono oltre 230 le presenze nella terza serie del campionato italiano. Ma da dove parte la sua storia? Il suo avvicinamento al calcio inizia sin dalla tenera età. Mamadou inizia a giocare per le strade di Dakar, in Senegal, con alcuni amici. Suo fratello maggiore gli ha fatto notare le sue grande qualità fino a portarlo alla scuola calcio della città. Diverse esperienze nelle giovanili della nazionale con cui ha disputato vari tornei, tra cui uno in Giappone. A 18 anni, però, decide di dare una svolta alla propria vita e alla propria carriera. Decide di lasciare il Senegal raggiunge il padre in Italia e inizia l’avventura con il Benevento nel 2011-2012. In Serie B con i giallorossi ha iniziato a farsi notare grazie alla sua abilità nei dribbling e alla sua velocità. Una parentesi durata appena un anno perché viene mandato in prestito per guadagnare esperienza e tempo di gioco. Ha difatti indossato le maglie di Valle d’Aosta, Ischia, Juve Stabia in C e, poi, nuova esperienza in B con la Pro Vercelli. Con la maglia dei piemontesi non riesce, tuttavia, a rendersi protagonista. Appena 8 presenze. Al termine di tutti questi prestiti, in cui registra alti e bassi, riesce a trovare la propria dimensione a Catanzaro. Nel biennio 2018-2020 totalizza 11 gol e 5 assist in 56 presenze. Diventa uno dei protagonisti della squadra tanto da attirare l’attenzione di altre squadre.

Da Palermo a Taranto

Alla fine resta al sud, a Palermo. Anche con la maglia dei siciliani si mette in mostra: è una pedina fondamentale dello scacchiere di Roberto Boscaglia, che lo fa scendere in campo in ben 35 occasioni. Al termine della stagione 20/21 le strade tra i rosanero e Mamadou, però, si separano. Per il senegalese, nuova avventura, l’ennesima nel girone C e l’ennesima nel Sud Italia. Approda nella squadra che pochi mesi prima aveva interrotto il sogno play-off del suo Palermo, ad Avellino e qui vive la parentesi, ad oggi, più ampia della sua carriera. Ben 60 partite in due anni, in cui mette a segno 6 gol e 7 assist. Oltre a ciò riesce a essere sempre tra i più positivi, nonostante due annate tutt’altro che brillanti per i biancoverdi. L’addio ai campani avviene nell’estate del 2023. Per la prima volta in carriera sceglie la Puglia. Nella fattispecie Taranto e qui trova il connubio perfetto con Capuano: 13 gol, come detto, e 2 assist in 27 presenze in campionato. Numeri da trascinatore. Non è mai stato propriamente un goleador, come abbiamo raccontato, ma con l’allenatore campano e con l’ambiente rossoblù sembra scoccata la scintilla.

capuano taranto
Credit: Taranto FC

Rapporto con Taranto e Capuano

Una scelta, quella, di trasferirsi in Puglia che aveva così commentato durante la conferenza di presentazione: “L’allenatore Capuano mi ha chiamato tutti i giorni, parlandomi del progetto del Taranto, facendomi capire che passando da qui sarei cresciuto ancora. Il progetto che abbiamo è importante e mi ha convinto ad andare a Taranto”. Il legame speciale tra Eziolino e Kanoutè si è creato sin da subito e le indicazioni per lui sono sempre chiare prima di scendere in campo: “A me chiede di attaccare gli spazi o di venire a prendere la palla più basso, poi in avanti mi lascia più libero di svariare“. Un legame percepibile anche dalle belle parole dello stesso Capuano dopo la vittoria sul Giugliano decisa proprio da Kanoutè: “Kanoute? Ho preso Kanoutella, ora gli facciamo una bella cioccolata e ce lo mangiamo col bambolotto. Kanoute è stato uno scarto, lo hanno mandato via. E io che non capisco un c… di calcio me lo sono preso“. Senza peli sulla lingua, come sempre, Ezio ha fatto capire l’importanza del senegalese per la sua squadra.