Khailoti: il Marocco, l’esordio a San Siro e Novara. “Quella volta che Medel si arrabbiò con me (per finta)”

La nostra intervista al difensore classe 2001

Khailoti Novara
11 Dicembre 2022

Redazione - Autore

Un predestinato. Così si parlava di Omar Khailoti ai tempi della Sangiustese. A 16 anni era già un pilastro della prima squadra in Serie D, insieme a Cheddira. “Era un ragazzo squisito, bravissimo. Mi ha sempre dato consigli. È marocchino come me quindi parlavamo spesso. È stata una bella scoperta vedere la sua crescita in questi anni. Sono felice per lui perché se lo merita. La comunità marocchina unita anche, e soprattutto, nel calcio. A maggior ragione dopo lo splendido cammino che sta facendo la nazionale di Regragui al Mondiale in Qatar. “Una vittoria che ha un grande significato, non solo per il nostro Paese ma per tutta la comunità africana e araba”. Così ci aveva raccontato il difensore classe 2001 dopo la vittoria contro la Spagna. Se fino a questo momento è stato spettatore della storia, è arrivato il momento per Omar di essere il protagonista con la maglia del Novara.

“Mihajlovic nonostante la malattia ci teneva ad allenarsi con noi”

Tra i primi a dargli questa possibilità Sinisa Mihajlovic. “Il rapporto con lui era più di campo. Aiuta molto, ti dà consigli. In allenamento se fai bene ti fa i complimenti, ma se vede che cammini o che non ti impegni te lo fa capire”. È lui a farlo esordire in Serie A. I riflettori di San Siro puntati su Omar Khailoti nella partita contro l’Inter. Devo ringraziarlo a vita. Purtroppo o per fortuna lo stadio era vuoto per il Covid ed è stato un esordio un po’ diverso. Ma è stata comunque un’emozione grandissima, la serata più bella della mia vita”.

Il classe duemiladue arriva a Bologna poco dopo la prima malattia di Mihajlovic. “Mi hanno detto che è stata dura, sia per lui che per la squadra. Però lo vedevo sempre che si allenava con noi, ci teneva a stare vicino alla squadra. Arrivare a diciassette anni in un ambiente da Serie A come quello di Bologna non è così semplice. “Il primo periodo è stato duro. Ero giovane, nuova città, lontano dalla famiglia…Ce ne è voluto di tempo per ambientarmi. Però a lungo andare sono stato benissimo, sia come club che come città”.

Khailoti: Novara, Medel e la scelta tra Italia e Marocco

Ad aiutarlo a farlo integrare tutti i ragazzi della prima squadra. In primis De Silvestri. “Aiutava molto i giovani, soprattutto me essendo difensore come lui. Anche Palacio ci era vicino”. E a suo modo anche Medel. “Entro in infermiera una delle prima volte in prima squadra. Ero timido, quindi saluto piano e non tutti mi sentono. Medel allora fa la parte di quello arrabbiato, mi fa uscire e mi fa ridire buongiorno. Anche se scherzava meglio fare quello che dice (ride, ndr)”.

Nato e cresciuto in Italia, ma le origini marocchine non si tradiscono. Dopo il dibattito che si era creato attorno al suo ex compagno Cheddira, anche Khailoti fa la sua scelta, che ha già esordito con la nazionale U23 marocchina. “La chiamata dell’Italia la vedo dura. Il Marocco mi ha sempre chiamato, le mie radici sono lì, la mia famiglia è di lì, quindi sceglierei il Marocco“.

Ora però si pensa al presente. Al Novara. “Voglio fare bene ogni domenica per raggiungere l’obiettivo di squadra che è quello di stare lì in alto”. Il target è chiaro. Khailoti ce l’ha bene in mente. È il momento di essere protagonisti.

A cura di Filippo Rocchi