L’acrobazia di Battistini vale la qualificazione: il Lecco elimina l’Ancona

La squadra di Foschi avanza al secondo turno della fase nazionale dei playoff

Battistini Lecco
22 Maggio 2023

Redazione - Autore

L’Aquila che qualifica il Lecco al secondo turno nazionale dei playoff porta il nome di Matteo Battistini che come il rapace che ha nello stemma si è lanciato sull’unica palla pericolosa della ripresa dei padroni di casa. Questa volta l’Ancona la rimonta la subisce, ma è stata capace ancora una volta di spaventare e mettere il giusto agonismo in campo per far avverare “il sogno” così definito da Marco Donadel.

Battistini fa sognare il Lecco

Una partita giocata più sulla concretezza che sulla ricerca del bel calcio da entrambe la squadra. Quella prima trovata dall’Ancona ancora una volta in pieno recupero di tempo, il primo questa volta. Non è bastato e i due pareggi tra Marche e Lombardia premiano la squadra di Foschi che ha preparato la partita per non rischiare e anche quando è finita sotto non si è fatta prendere dalla fretta, senza offrire campo all’Ancona per il contropiede. Ma la festa in campo, sembra strano dirlo, a fine partita è stata sotto entrambe le curve perché il Lecco si è preso la carica per affrontare il prossimo turno, i dorici, invece, gli applausi dei 450 arrivati dal Conero.

Lecco esultanza

Inversione dei ruoli, delle emozioni e delle fatiche rispetto a giovedì. Con il Lecco che ha trovato la rimonta quando paradossalmente doveva scoprirsi ma ha saputo attendere l’occasione giusta. Perucchini dopo essere stato reattivo su Zuccon e Girelli non ha potuto niente sulla durata di Battistini. Dall’altra parte la palla dell’Ave Maria che aveva funzionato con Lucchese, Carrarese e lo stesso Lecco, questa volta Spagnoli – unica punta scelta da Donadel con Melchiorri non ha giocato neanche un minuto – l’ha appoggiata docile nelle mani di Melgrati. Due pareggi alla fine dei 180 minuti che testimoniano un equilibrio che l’Ancona si è meritato sul campo. Ma non è bastato. Va avanti il Lecco.

A cura di Niccolò Severini